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Insigne, parla l’agente: “Sereno grazie a Gattuso”, poi stoccata ad Ancelotti

Il procuratore di Lorenzo Insigne, Vincenzo Pisacane ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo: Ancelotti e la Champions tra gli argomenti. 

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La cura Gattuso sta funzionando per Lorenzo Insigne. Ad ammetterlo è l’agente del calciatore che ai microfoni di Punto Nuovo Sport Show dice:

Lorenzo è sempre stato un capitano silenzioso, si è capitani quando si tiene tanto a qualcosa e lui stravede per il Napoli. Sono contento di ciò che sta facendo, lo vedo libero mentalmente, tranquillo, sereno e voglioso. Tanto di questo è dovuto a ciò che sta facendo Gattuso, al ruolo che gli ha dato. Gestisco Lorenzo da poco, ciò che è successo in passato non lo so. Conoscendolo da un po’ di tempo, è l’esatto opposto di ciò che spesso viene riportato. È un grandissimo professionista, un ragazzo che non fa altro che pensare all’allenamento, l’alimentazione, ciò che deve fare in settimana e durante la partita. Che lui possa essere il capro espiatorio di un ammutinamento, credo sia impossibile.

Insigne ed il rapporto con Ancelotti

Il capitano del Napoli non ha avuto un grandissimo rendimento con Carlo Ancelotti, soprattutto nella seconda stagione, culminata poi con l’esonero del tecnico. Complice anche una posizione poco gradita dal calciatore, che lo portò anche a qualche screzio con il tecnico, poi risolto.

Credo sia altrettanto impossibile che lui abbia avuto un brutto rapporto con Ancelotti, è un ragazzo d’oro ed è difficile litigarci. Certo, se metti un giornalista a fare il giardiniere, c’è qualche problema. Ricordiamo tutti la battuta in ritiro a Dimaro, proprio sulla questione ruolo. Ogni giocatore deve giocare nel suo ruolo naturale, ma Ancelotti come allenatore non può essere discusso. Per quel Napoli, con quegli uomini, in quel momento, non andava bene. Gattuso ha dato alla squadra quella carica emotiva che mancava, qualcosa in più negli allenamenti che forse prima mancava. Ho sentito l’intervista dopo il Verona, con molta sincerità ha detto che non è stata una partita facile dopo aver festeggiato tanto per la Coppa Italia e contro una squadra che macina molto, ma il Napoli mentalmente è sgombro, sta benissimo ed ha benzina nelle gambe.

Questione ammutinamento

A Radio Punto Nuovo il procuratore di Insigne ritorna anche sulla questione ammutinamento e le accuse rivolte al suo assistito:

È talmente un bravo ragazzo che magari ci sarà rimasto male lì per lì, ma si lascia scivolare le cose di dosso. Facendo parte di questo mondo, le parole andrebbero misurate. Se dall’altra parte non ci fossi stato io – che sono una persona riflessiva – ma qualcuno che pensava che certe cose fossero reali, avrebbero potuto beccare un giocatore sotto al palazzo e l’avrebbero preso a schiaffi, pensando che remassero contro. Tanti giornali e siti scrivono troppe cose, ma la dimostrazione più bella Lorenzo e tutta la squadra le stanno mostrando sul campo. Ammutinamento con Gattuso? Non ci sarebbe stato. Se ci si mette d’accordo per qualcosa, dobbiamo essere in due. 

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Insigne: contratto e Champions

Attualmente Lorenzo Insigne ha un contratto con il Napoli che scade nel 2022, il suo agente si è espresso anche sulla possibilità di un rinnovo:

Non mi piace parlare di mercato, mi piace parlare di ciò che sta facendo. Credo sia prematuro parlare di contratto, ha ancora qualche anno. De Laurentiis? Non è terribile. Se avessi un’azienda, farei tanti debiti pur di affidarla ad Aurelio. Come società – dice il procuratore di Insigne – sfido chiunque a fare quello che ha fatto lui in 20, forse l’Atalanta e l’Udinese che non sono andate però per 10 anni in competizioni varie. Il Napoli è guidato in maniera eccezionale, per noi procuratori è una specie di cassaforte. Con gli altri club devi litigare, mandare lettere di avvocati. Un anno mi dimenticai di mandare la fattura al Napoli, mi chiamarono loro per averla e mettere a posto i pagamenti. È ovvio che da napoletano vorrei vincere qualcosa in più della Coppa Italia. Rincorsa Champions? Ci credono, ci sono ancora tante partite a disposizione. Finché la matematica non mette barriere, è giusto crederci: l’importante è guardare a se stessi.