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Careca al corriere: “Napoli-Juve col fiato sospeso, Insigne super. Ecco Maradoninho”

Antonio Careca al corriere dello sport ha parlato del Napoli e del sogno scudetto. L’ex bomber elogia Lorenzo Insigne e consiglia un giocatore: “Napoli-Juve col fiato sospeso, Insigne super. Ecco Maradoninho“.

CARECA AL CORRIERE DELLO SPORT

Antonio Careca con il Napoli nelle sue sei stagioni in azzurro, dal 1987 al 1993. Nel 1988-89 arrivò a quota 27 reti, 19 in campionato. E’ al settimo posto nella graduatoria storica dei cannonieri del Napoli, guidata da Hamsik. Il Bomber ha parlato del Napoli e della corsa scudetto. Ecco quanto dichiarato da Careca al corriere dello sport.

Ma a Careca sta piacendo questa serie A?

«Non è cambiato niente rispetto ai miei tempi. Questo è sempre un campionato assai competitivo. In Europa è l’unico che non ha ancora assegnato lo scudetto vorrà dire che c’è da gustarselo ­ fino in fondo ma anche che esistono valori che scatenano questa meravigliosa incertezza. Siamo in presenza di un calcio organizzato, come trent’anni fa; restano i grandi duelli tra club importanti, chi per il titolo, chi per la quali­ficazione in Champions e in Europa League. E queste sono le emozioni che la gente vuole per andare allo stadio»

Juventus e Napoli sono lì, non si staccano, il 22 aprile, c’è lo scontro diretto a Torino, che potrebbe essere decisivo.

«Ma io vado controcorrente e dico di no: è chiaro che quella è la Partita, nella quale i punti varranno il doppio, e forse una indicazione potremmo anche averla. Ma il calendario propone altre s­ de delicate, sia per l’una che per l’altra e sia prima che dopo quell’appuntamento. Io ho il sospetto che si resterà nell’incertezza ­ fino all’ultima giornata di campionato. Soltanto a quel punto si saprà chi sarà stata la più forte tra le due. Pensate come si vivrà questo ­ finale di stagione».

Sei scudetti negli ultimi sei anni e due punti di vantaggio: La favorita è la Juventus?

«C’è tutto quello che lei dice: ci sono i due punti, c’è il vantaggio del fattore campo, che però può essere annullato, ma per me soprattutto c’è un organico che, per la Juventus, è enorme e che, nonostante i recenti infortuni, permette di poter scegliere, di sottoporsi al turnover senza preoccupazioni. Penso che questo piccolo vantaggio possa avere un suo peso; ma non so se possa essere decisivo, se possa bastare. Il Napoli non mollerà».

Higuain per la Juventus e Insigne per il Napoli. Per chi vota Careca?

«Stiamo parlando di due calciatori di enorme importanza, e non solo per le proprie squadre di club ma anche per le rispettive Nazionali. Sono differenti, come sappiamo, ma pesano, incidono, ognuno a modo suo e seguendo la propria natura. Farei volentieri a meno di rispondere ma, visto che mi viene chiesto di scegliere, io scelgo Insigne, che ha tanto talento, tanta fantasia e mi sembra che sia diventato anche assai continuo negli ultimi tempi».

Quando tornerà da queste parti Careca, che a Napoli è di casa?

«Io spero di poterci venire presto. Ci sono stato recentemente ed ho ricevuto l’accoglienza del passato: la gente non dimentica e le nuove generazioni, che conoscono la Storia, mi grati­ficano del loro affetto. Il resto lo fa il Napoli: gioca veramente bene, garantisce divertimento e seguirlo in tv è un autentico piacere».

Careca al corriere: "Napoli-Juve col fiato sospeso, Insigne super. Ecco Maradoninho"

Consigli un giovane brasiliano del quale si è parlato poco.

«La vita va avanti ma certe tradizioni restano immutate: qui in Brasile c’è sempre tanta gioventù di limpidissima classe e volendo è persino complicato orientarsi oppure sbilanciarsi. Ma un nome lo faccio: io sono curioso di vedere dove arriverà Guilherme Bissoli. Ha venti anni, gioca nel san Paolo, ha numeri che mi piacciono assai».

Il nuovo Careca è nato o ci tocca aspettare ancora?

«Dovete avere ancora un po’ di pazienza ma ci sono due promesse: uno si chiama Davi Lucca e l’altro Antonio, hanno cinque e due anni e sono i miei nipotini. Antonio è mancino, lo chiamo Maradoninho».

Le avremmo voluto chiedere chi, tra Maradona e Messi, è il più forte, ma la domanda diventa superflua.

«Baci all’Italia, alla mia Napoli».

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