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Serie C, Capuano: raptus negli spogliatoi, squalificato per bestemmie

Eziolino Capuano protagonista di un raptus negli spogliatoi dopo Taranto-Picerno: squalificato per una giornata per bestemmie.

Non c’è pace per il vulcanico Eziolino Capuano. L’allenatore del Taranto, famoso per il suo carattere fumantino, è stato nuovamente protagonista di un episodio sopra le righe che gli è costato una giornata di squalifica da parte del giudice sportivo.

Tutto è accaduto al termine dell’incontro tra Taranto e Picerno, match terminato 1-1 e valevole per il girone C di Serie C. Dopo il fischio finale, Capuano è letteralmente esploso nella pancia dello stadio Iacovone, lasciandosi andare ad un comportamento giudicato “non corretto” dal referto arbitrale.

In particolare, stando a quanto emerso, il tecnico originario di Pescopagano ha scagliato un pugno contro la porta degli spogliatoi, sfogando tutta la sua rabbia per l’occasione persa di conquistare i 3 punti. Come se non bastasse, Capuano ha accompagnato il gesto con numerose frasi blasfeme, almeno dieci secondo quanto segnalato nel comunicato ufficiale del Giudice Sportivo.

Serie C, Capuano: raptus negli spogliatoi, squalificato per bestemmie

Una reazione spropositata che gli è costata una giornata di stop: Capuano non potrà sedere in panchina nel prossimo impegno contro il Messina. L’allenatore paga l’ennesimo eccesso d’ira della sua carriera, in una stagione in cui più volte ha fatto parlare di sé per atteggiamenti sopra le righe, dentro e fuori dal campo.

Nonostante questo, Capuano sembra determinato a scuotere l’ambiente per trascinare il Taranto verso un finale di campionato da protagonista. Come dichiarato alla stampa: “Sono una persona schietta e sincera, mi prendo le mie responsabilità. Ma ora dobbiamo trasformare lo scudetto del Taranto in fatti concreti”.

Parole da leader per compattare il gruppo, anche se per raggiungere risultati importanti il vulcanico Eziolino dovrà imparare a tenere sotto controllo le sue intemperanze. Un aspetto su cui evidentemente c’è ancora tanto lavoro da fare.