Calcio Napoli

Agostinelli: “Rifiuto Conte? Lui non si accontenta dei piazzamenti. A Napoli situazione paradossale”

L’ex allenatore del Napoli, Andrea Agostinelli, si è soffermato sul momento attuale del Napoli, sullo scandalo scommesse e sul rifiuto di Conte.

Andrea Agostinelli, ex allenatore del Napoli, ha condiviso le sue opinioni sul club partenopeo durante un’intervista a “Febbre a 90”, trasmessa su Vikonos Web Radio/Tv.

Secondo Agostinelli, il problema del calcioscommesse è una triste realtà che coinvolge alcuni giocatori, mettendo in pericolo le loro carriere. L’ex allenatore ha sottolineato che i professionisti dovrebbero evitare tali comportamenti vietati, rischiando conseguenze gravi.

Il calcioscommesse? Che peccato, ai giocatori non bastano tutti i soldi che hanno? Si rovinano la carriera, al di là della ludopatia, il professionista è tenuto a non fare certe cose, si parla di comportamenti vietati, si rischia grosso, chi ha questa malattia non può giocare in questo mondo”.

Ha anche commentato la situazione attuale del Napoli definendola “paradossale”. Secondo lui, l’attuale allenatore, Garcia, si trova sotto l’occhio del ciclone, ma ha la forza per superare questa fase difficile, nonostante le sfide legate al suo predecessore, Spalletti.

“A Napoli si sta vivendo una situazione paradossale, la cosa migliore è andata a Garcia, detto questo lui non starà bene ma sarebbe stato peggio se fosse stato esonerato, ora è sotto l’occhio del ciclone ma ha spalle larghe per uscire da questa situazione”.

Agostinelli ha analizzato anche le difficoltà che chiunque avrebbe avuto nel prendere il posto di Spalletti, ma ha osservato che forse ci sono state decisioni affrettate che hanno portato a una situazione complicata:

“Tutti, del resto, avrebbero avuto difficoltà nel subentrare a Spalletti, non però così. Probabilmente è entrato un po’ a gamba tesa, ovviamente ogni tecnico ha le sue idee, forse non doveva cambiare e stravolgere così presto tutto, però poi ci si deve rendere conto che a sbagliare si è sempre in più di una persona. Anche i giocatori non sono esenti da colpe, la società rinnovata non ha avuto effetti positivi, un po’ paghi dazio, ci sta anche questo, mi rendo conto che ci vuole un po’ di pazienza”.

Infine ha concluso: Il rifiuto di ConteAntonio ha detto di no perché lui è uno tignoso, che vuole un programma certo, vuole vincere, non si accontenta dei piazzamenti, poi sa che anche lui entrerebbe dopo un clamoroso campionato vinto da Spalletti e non sarebbe stato semplice”.