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Zaccone ai tifosi Juve: “Napoli vince, loro pensano alle disdette…”

Il giornalista parla della società bianconera

La Juventus deve affrontare tre processi, per l’Inchiesta Prisma, c’è il caso plusvalenze ed il caso stipendi ancora da dibattere.

I bianconeri hanno ricevuto una penalizzazione per il caso plusvalenze, sono stati pure fortunati visto che la pena è stata ridotta a dieci punti, mentre in prima istanza erano stati inflitti quindici punti di penalità alla squadra di Torino.

Mentre Max Allegri parla di stillicidio, c’è chi come Maurizio Zaccone attacca a testa bassa i bianconeri: “Il Napoli vince lo scudetto dopo una stagione fenomenale, e corona un sogno. Da altre parti, pur non sapendo se lo coroneranno, lo vivono.

I tifosi dell’Inter, pur consapevoli di quanto sia ardua l’impresa, si giocano la finale della massima competizione europea oltre a quella della Coppa italia. A Roma sognano l’Europa League e a Firenze sognano la Conference e sono anche loro in finale di Coppa Italia.
Poi ci sono loro.
Senza tener conto di processi e sentenze, senza penalizzazioni, si sono conquistati “sul campo”, come amano dire, l’eliminazione dalla Champions League (“a testa alta” solo per qualche distopico estensore della Gazzetta), l’eliminazione dall’Europa League, l’eliminazione dalla Coppa Italia e il mancato scudetto alle spalle sicuro del Napoli di 17 punti (per ora) e con due sconfitte su due negli scontri diretti con l’epico 5-1 del Maradona.
Questo per restare al campo. Un fallimento sportivo, sul campo. Un fallimento economico, sul campo“.

Poi aggiunge: “Poi c’è lo “stillicidio”, per dirla alla Max Allegri. Perché la somma dei processi e dei capi d’accusa tra giustizia sportiva e ordinaria è così numerosa da rendere fittissimo il calendario delle presenze in tribunale da qui ai prossimi mesi (o anni per la giustizia ordinaria).
Dai tifosi a certa carta stampata passando per certa politica e anche per la governance del calcio italiano è tutta una caccia ai colpevoli: regolamenti sbagliati, giudici non imparziali, sentenze fuori tempo hanno generato classifiche troppe volte rimodulate, incertezze sul futuro, incapacità di programmazione ecc.
Nessuno che si sia vagamente posto il problema che la somma dei procedimenti deriva dalla somma dei reati contestati.

Che il campionato a loro dire “falsato” (teoricamente) nasce per l’accusa di averne falsificati tanti altri (non teoricamente, ma per violazione perpetua delle regole).
Nessuno che abbia pensato di chiamare “colpevole” l’unico vero colpevole: chi ha commesso i reati.
Chi ha violato regole in ambito sportivo e penale.
Il problema per tutti loro non è il colpevole ma chi ha deciso di chiamarlo tale.
Questi pazzi incoscienti i quali dimenticano che loro “reggono” il sistema, mantengono il calcio italiano e lo valorizzano (con grandi risultati direi).
Ma soprattutto dimenticano che hanno il 33% dei tifosi e se la spediscono in serie B “crolla” tutto.
La verità è che loro sono già penosamente crollati, ma non lo sanno. Non glielo racconta nessuno. Le classifiche rimodulate disturbano, è vero, ma alle altre squadre, incapaci di vedersi posizionate correttamente in classifica per una squadra che lì in campionato non dovrebbe proprio esserci.
Noioso anche seguirli nei processi a venire dove per evitare la Serie B servirà ricorrere a qualche santone, e il bagno di sangue economico che ne conseguirà sarà di quelli che nemmeno le fantamagliette di Ronaldo potranno ripagare.
Il popolo bianconero, ovviamente, non se la prende con la propria società, che lo ha mal educato con i propri mantra antisportivi, ma si impegna nelle disdette Dazn, Sky, Tim, Rai, Prime, E bay, Netflix, Trenitalia, Enel e chi più ne ha più ne metta; basta che si disdetti, così si salva la Juve.
Per il calcio italiano invece l’unica speranza di salvezza, è la disdetta alla Juve.
Che nonostante ministri, giornalisti, procuratori, presidenti FIGC, chiavette e Gazzette, è già inesorabilmente in corso. Ma non se ne sono accorti; cercano ancora il colpevole“.