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Multiproprietà Napoli e Bari, la FIGC potrebbe favorire De Laurentiis

La FIGC si esprimerà sulla multiproprietà dei club di serie A, questione che interessa la famiglia De Laurentiis per il Napoli e il Bari.

Aurelio De Laurentiis ha incontrato un nuovo ricorso sul tema delle multiproprietà al Collegio di Garanzia del Coni. Il presidente del Napoli che detiene anche il Bari, gestito dal figlio Luigi, non vuole mollare. Nonostante le regole impongano che entro il 2024 nessun soggetto può avere multiproprietà nel calcio, lui è deciso ad andare avanti nella sua battaglia. Non va dimenticato che De Laurentiis ha perso già due ricorsi, ma è convinto nel portare avanti la battaglia giudiziaria per far valere le proprie ragioni.

Sulla questione secondo il Corriere dello Sport, il patron del Napoli potrebbe riceve l’aiuto inaspettato della FIGC.

Scrive il Corriere dello Sport:  “Oggi in consiglio federale il presidente della FIGC Gabriele Gravina getterà le basi, enunciando il suo piano relativo alle Licenze Nazionali per l’iscrizione ai prossimi tre campionati professionistici. E si parlerà anche della questione multi-proprietà, ad esempio il caso Napoli-Bari con De Laurentiis”.

Multiproprietà Napoli-Bari

“Durante l’incontro odierno con le componenti in via Allegri (ore 11), Gravina presenterà un documento sul quale ha discusso con le leghe per settimane (la prima riunione è stata il 4 luglio) e che tenterà di fissare le regole per le stagioni 2023-24, 2024-25 e 2025-26. In consiglio si parlerà anche di multiproprietà. Dopo il caso LazioSalernitana, ne restano due: quella della famiglia De Laurentiis (NapoliBari) e quella di Setti (VeronaMantova).

“La Figc ha imposto il limite del 2024 per risolvere le situazioni in essere (e contro i De Laurentiis ha già vinto due gradi di giudizio) a prescindere dalla categoria in cui militano le società, ma sono in corso delle valutazioni per evitare che lo scontro finisca al Tar o al Consiglio di Stato.

La federazione potrebbe dare altri 2 o 3 anni di tempo ai presidenti “multiproprietari” per cedere uno dei due club, chiedendo però di rinunciare alla causa civilistica dove le norme organizzative interne federali (NOIF) hanno sicuramente un peso minore”. Ha concluso il quotidiano sportivo.