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Zaccone: “Ronaldo indagato dalla Uefa. Ecco cosa rischia…”

Ronaldo indagato dalla Uefa. Il massimo organismo del calcio interviene sull’esultanza di Ronaldo dopo Juve-Atletico Madrid.



Maurizio Zaccone, interviene sull’esultanza di Ronaldo e la conseguente indagine da parte della Uefa. Il giornalista a pubblicato un  editoriale sul  Napoli giornale gratuito nel quale spiega tutte le motivazioni che hanno condotto la Uefa ad indagare su Ronaldo:

CRISTIANO RONALDO INDAGATO DALLA UEFA

La Uefa decide di “indagare” sull’esultanza di Ronaldo; è questa la notizia shock che campeggia su tutti i quotidiani e siti d’informazione sportiva. Oggetto delle indagini l’esultanza di CR7 durante Juventus – Atletico Madrid della settimana scorsa.

CONDOTTA IMPROPRIA

Giovedì si saprà come intenderanno procedere ma per ora si sa che il caso da esaminare è stato classificato come “condotta impropria”.
E’ già una pista; ora le indagini proseguiranno e si cercherà di capire quelle mani protese verso le parti basse, a simulare un rigonfiamento delle stesse, cosa avranno mai potuto significare. Difficile stabilirlo.
Complicato anche capire a chi intendesse mai rivolgersi con quel gesto, se ai colchoneros o verso qualche identità invisibile che si è frapposta tra lui e i sostenitori avversari.

L’ESULTANZA DEL CHOLO

Ma la commissione disciplinare ha intenzione di vederci chiaro e andare a fondo.
Un indizio potrebbe arrivare dalle immagini di Atletico-Juventus, dove si è visto Diego Simeone esibirsi in una “colorita” esultanza costatagli 20.000 euro; Il “Cholo” era stato infatti deferito per condotta impropria e l’Uefa lo ha sanzionato proprio per questo importo.

A prima vista sembrerebbero infatti le stesse esultanze, ma a leggere i giornali di sicuro ci saranno differenze che ci sono sfuggite.
Perché il giorno dopo Atletico Madrid- Juventus abbiamo letto:

  • “Che fosse un gestaccio verso i rivali (inammissibile) o un’esultanza particolarmente forte (e scorretta), è stato comunque uno spot di cui la Champions non aveva bisogno” (gazzetta.it).
  • “Simeone perde la testa sul gol: gestaccio verso il pubblico” (ilgiornale.it).
  • “Atletico Madrid-Juventus, quel troglodita di Simeone” (repubblica.it)

Tutta una serie di titoli e processi sulla volgarità, la mancanza di stile e la cafonaggine espressa dal Cholo.

Tutto giusto, per carità, specie in un paese dove urlare “Forza Vesuvio” e “Colerosi” è fine ironia.

L’ESULTANZA DI RONALDO

Poi però accade che Ronaldo fa lo stesso nella partita di ritorno. Ed ecco che le “palle” del portoghese non sono più volgari e offensive, ma diventano la “risposta al cholo” con la quale CR7 “zittisce” Simeone.
Era di certo impossibile sperare in una narrazione diversa dopo 8 mesi di santificazione del prodigio portoghese, riuscito a sfuggire ad ogni critica nonostante indagini e condanne fuori dal campo e prestazioni non all’altezza sul campo.

IL CASO DOUGLAS COSTA

Ma il silenzio su presunte cadute di stile cala anche su Douglas Costa, che in tribuna sfrega il suo “pacco” manco fosse la lampada di Aladino, rivolto anche lui in maniera chiara verso i sostenitori spagnoli. Silenzio totale.
Lo stesso Douglas Costa del tris da record a Di Francesco in Juve-Sassuolo del 16/09/2018; gomitata, testata e sputo in viso. Ci volle l’intervento del Var per farlo espellere.
Lo stesso Douglas Costa che quando aggredì l’arbitro Oliver durante il match con il Real Madrid non se ne accorse nessuno e anzi la Gazzetta ci raccontò il giorno dopo della vocazione religiosa della sua famiglia, con il padre “pastore battista” e lui “predicatore” in casa Juve.

ALLEGRI ASSOLVE RONALDO

Ora attendiamo giovedì per sapere il responso, anche se Allegri ha già confortato tutti: «Ronaldo non sarà assolutamente squalificato». Motivando anche in maniera inoppugnabile il suo ragionamento: «tutti hanno esultato in maniera diversa uno dall’altra, sia in campo che fuori».




Ci sono quindi chiare due cose: una è che ciò che conta è l’originalità dei gesti, non l’eventuale inappropriatezza. La seconda è che i verdetti in casa Juve li sanno già tempo prima. Ma questo, in fondo, già lo sapevamo.