Le IntervisteTutto Napoli

Lippi: “Ancelotti migliore di Allegri. Juve-Napoli il meglio che c’è…”

Marcello Lippi ha parlato di Juve-Napoli e del confronto tra Ancelotti e Allegri. Lippi ha elogiato il lavoro di Sarri e  della società partenopea.

  • 8 le stagioni di Lippi alla guida della Juventus: dal 1994 al febbraio 1999 e poi dal 2001 al 2004. 
  • 1 le stagioni di Lippi alla guida del Napoli: arrivò nel 1993-94 dall’Atalanta e chiuse al 6° posto

LIPPI SU JUVE NAPOLI

Alla gazzetta dello sport è intervenuto Marcello Lippi. L’ex allenatore della nazionale ha parlato di Juve-Napoli. Ecco quanto evidenziato

Che cosa è successo rispetto all’ultimo campionato?

«La Juve ha cambiato poco, a parte l’arrivo clamoroso di CR7. Il Napoli è lo stesso ma con un allenatore nuovo. E il cambio si sente. In due mesi Ancelotti ha fatto un lavoro intelligente, unico».

Cioè?

«Ha mantenuto tutte le qualità della gestione precedente di Sarri, ma aggiunto la sua cultura, l’esperienza, la varietà tecnico ­tattica, la psicologia. Il Napoli è forte come prima, però gioca con due ­tre sistemi diversi ed è più imprevedibile».

Lei sostiene che Ancelotti è il miglior tecnico al mondo.

«Perché ha esperienze vincenti ad altissimo livello sia da giocatore sia da allenatore. Ha visto, affrontato e superato tutto. Ed è ancora relativamente giovane».

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D’altra parte era impossibile mantenere il Napoli di Sarri senza Sarri…

«Sarri non faceva turnover per scelta: era alla ricerca di sincronismi esasperati, direi perfetti, cambiare avrebbe significato complicarsi la vita. Ancelotti sta facendo girare tutta la rosa, sta cambiando sistema e si ritroverà giocatori anche meno stanchi».

Se Ancelotti è il migliore, Allegri è sulla buona strada?

«Proprio così. Ancelotti ha vinto più Champions e più campionati europei, non è paragonabile. Ma Allegri comincia a essere tra i numeri uno: la sua crescita è stata pari a quella della Juve. Fino a qualche anno fa dicevo che in Europa c’erano due ­tre squadre, Real, Barça, Bayern, irraggiungibili, e la Juve tra le inseguitrici. Come dimostrato dalle finali perse. Oggi invece è entrata in quel gruppo ristretto grazie anche al tecnico».

Cos’è Ronaldo: un centravanti, una seconda punta o…?

«Un attaccante, che può fare il primo, il secondo o anche il terzo. Dipende da chi gli sta accanto. Non solo Mandzukic».

Di solito Allegri «incartava» Sarri. E domani?

«La realtà è che il Napoli giocava benissimo ma non cambiava mai. Anche se centravanti era Milik invece di Mertens, la manovra prevedeva uno­ due, triangolazioni strette e palla bassa. Qualche cross alto non avrebbe guastato. Però l’ultimo confronto l’ha vinto il Napoli».

Come finirà Juve-Napoli?

«Impossibile dirlo. La Juve non mi ha sorpreso, il Napoli un po’ sì, ma può succedere di tutto. Certo, pochi giorni dopo, la partita di Ancelotti in Champions è più complicata».

E le altre? Sono già fuori?

«Calma, c’è tempo. All’Inter di recente è girata bene, ma deve crescere in autostima: una qualità che un po’ manca. I primi risultati hanno creato sfiducia nella Roma, ma i giocatori forti ci sono, penso a Cristante, Pellegrini e Kluivert. Il Milan ha momenti di grande qualità e amnesie, ma Rino riuscirà a trasmettere le qualità tecniche e umane che ha. Non ho dubbi».