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Coppa Italia, Napoli Inter: Tutto quello che:

 

“Nun sputà n’cielo ca’ n’faccia ti torna!”

Carissimi amici dell’After, bentrovati!

Puntata ricca? Mah, anzi vi dirò, vi dico, una puntata poverissima, in quanto molte parole, anzi parolacce l’hanno fatta da padrona nella partita di ieri sera, oltre che partita poverissima, una partita tristissima, dove l’hanno fatta da padrona le parole e non altro.

Come in uno “Spaghetti Western” di “Leoniana” memoria, ci sono ben tre protagonisti, nel nostro caso: Il Frocio: ovvero Roberto Mancini, nato a Jesi nel 1964, allenatore di calcio.

Il Razzista: Maurizio Sarri, nato a Napoli nel 1959, allenatore di calcio.

I Faziosi: giornalisti, giornaletti, opinionisti, pseudotifosotti, buonisti e benpensanti.

La sceneggiatura, parte dal un duello tra bande rivali, con a capo i primi due protagonisti: una del Nord, che vuole a tutti i costi riscattarsi dalle brutte figure e dal cattivo spettacolo che dona ai suoi tifosi durante il campionato, ma soprattutto arrabbiati per aver perso il “titolo” di “campione d’inverno”.

L’altro, la banda del Sud, arrivata agli onor elle cronaca a strappar il titolo al protagonista sopracitato, e in tono dimesso vince tutte o quasi i duelli che gli vengono posti innanzi, capo di questa, il secondo protagonista.

La fame si sa, vien mangiando, quindi la banda del Sud fa manbassa di tutto, divorando quanto gli viene posto innanzi. E allora ecco, che nel duello in cui i duellanti avevano in palio una bella posta in gioco, ecco che la banda del Sud, viene derubata di questa, grazie a furti, ben organizzati tanto altro.

Allora ecco, che per un errore del quarto uomo, (torniamo allo sport) il buon Mancio, comincia ad inveire contro questi. Certamente non avrà usato toni da signore qual’è, ma certamente come avrà fatto in tutta la partita, si sarà lamentato, come si è sempre lamentato e piagnucolato, e allora ecco il patatrac: il buon Maurizio gli da del “Frocio”, che in “termine calcistico” non è il dispregiativo di “omosessuale”, ma è il sinonimo di piagnucolone, femminuccia, isterico e tanto, ma tanto altro! a il buon Mancio, si sa, l’ha sempre fatto, anche da calciatore funambolo qual era, prenda la palla al balzo e… dribla tutti, non parla di calcio e monta il caso, parlando e condannando il buon mister azzurro, reo soltanto di essere stato troppo impulsivo e incazzato ma soprattutto di essere allenatore del Napoli, primo in classifica e che non ne sbagli una, lui che è un “signor nessuno”

E allora ecco che entrano in ballo i terzi protagonisti, che come al solito prendono l’assist del Mancio e riempiono le pagine web e cartacee di questa situazione, creando il “mostro” di turno, il razzista, Maurizio Sarri.

Ci son State parole di scuse, parole faziose, parole brutte, toni alti…. Ma tutto ciò non giova al calcio, tutto ciò vede un Napoli ancora depauperato di una qualificazione, forse vedrà anche un Napoli depauperato del suo allenatore, sperando che non arrivi una squalifica di quelle esemplari, di quelle toste, che fanno sono e solo rabbrividire.

Stranamente, quando tutto si metteva bene…

Allora permettetemi l’ultimo pensiero: Caro Mancini, ricordo ancora le parole Bosckov tuo grande amico e allenatore e padre putativo: “mancini è un crante ciocatore, può ricoprire tutti i ruoli, come mezzo testro e mezzo sinistro, ma in campo si trasforma è dice tante prutte parolacce!” Quindi amico mio pensa ai tuoi tifosi, che inneggiano sempre a cori razzisti, contro di noi partenopei e alle stupidaggini che hai fatto e fai ogni volta, compresa quella di ieri sera contro il quarto uomo e soprattutto rammenta: “Nun sputà n’cielo ca’ n’faccia ti torna!”

…E i detti antichi si sa, non sbagliano mai!

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