Il giornalista Paolo Ziliani è tornato sulle parole del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e sulla nota relativa a Kvaratskhelia.
Le parole pronunciate dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel suo recente comunicato riguardante il futuro di Khvicha Kvaratskhelia, stanno scatenando un vero e proprio scandalo nazionale. Paolo Ziliani, noto giornalista del ‘Il Fatto Quotidiano’, ha analizzato in dettaglio il linguaggio utilizzato nel comunicato ufficiale del club e le conseguenti critiche.
Ziliani ha espresso la sua opinione attraverso i suoi account social personali, sottolineando come l’uso del termine “cazzata” messo tra virgolette nel comunicato ufficiale abbia suscitato indignazione e polemiche nel panorama mediatico. Secondo il giornalista, questo episodio ha dato il via a una sorta di “lapidazione” mediatica nei confronti della società napoletana.
“Usare fra virgolette il termine ‘cazzata’ e farlo in un comunicato ufficiale e così l’uscita di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è diventata lo scandalo nazionale e la lapidazione è cominciata”.
Il giornalista ha anche posto l’accento sul fatto che quest’episodio si sia verificato nel 2023, in un contesto calcistico italiano noto per l’abbondanza di espressioni colloquiali e gergali. Ziliani ha commentato sarcasticamente che il calcio italiano sembra vivere e prosperare grazie a tali espressioni, offrendole al pubblico con disinvoltura, faccia tosta e cinismo.
“Tutto questo nel 2023, in un mondo che di cazzate (eufemismo) e di supercazzole (altro eufemismo) vive e si nutre dandole in pasto alla gente con una disinvoltura, una faccia tosta e un cinismo degni di miglior causa. E però, Treccani, Garzanti, l’Accademia della Crusca e chi si occupa dell’uso della lingua italiana non sono d’accordo (coi talebani, intendo): ‘cazzata’ è un termine sdoganato, di uso comune, contemplato da ogni dizionario che si rispetti e anzi di particolare efficacia descrittiva. Amen”.