Astori si poteva salvare con una giusta diagnosi, con questa la motivazione il giudice Antonio Pezzuti ha condannato per omicidio colposo l’ex medico sociale della Fiorentina Giorgio Galanti. L’ex difensore della Fiorentina, secondo il gip si sarebbe potuto salvare visto che i segnali di un problema al cuore erano presenti già da un anno, ma il medico sociale non ha voluto procedere con ulteriori controlli.
Il corriere Fiorentino riporta gli esiti della sentenza che condanna il medico per la morte di Astori:
«I periti hanno aggiunto che la sospensione dell’attività sportiva avrebbe sicuramente rallentato la progressione della malattia. Comunque non avrebbe escluso con certezza l’arresto cardiaco. Tale argomentazione non appare condivisibile. Una corretta diagnosi, avrebbe comportato l’installazione di un impianto di defibrillazione e ciò avrebbe escluso la morte del calciatore».
ASTORI SI POTEVA SALVARE
Il quotidiano aggiunge: «Se Galanti avesse correttamente avviato l’iter diagnostico, sicuramente all’esito della risonanza magnetica e molto probabilmente anche dopo l’Holter, sarebbe stata prescritta ad Astori la sospensione dell’attività sportiva. L’installazione di un impianto di defibrillazione avrebbe escluso la morte del calciatore. Invece, dopo il primo errore diagnostico Astori, ha continuato a giocare per molti anni. Incrementando così il rischio di morte, che è di cinque volte superiore a quello in capo a un non atleta professionista».
Il difensore di Galanti, avvocato Sigfrido Fenyes, ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. Per Galanti la procura di Firenze ha chiesto anche un altro rinvio a giudizio nell’ambito di un’inchiesta bis nata dalla morte di Astori, relativa alla presunta falsificazione di un certificato medico.
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