Cristiano Ronaldo ha polemizzato con gli arbitri per il gol ingiustamente annullato nella sfida tra Portogallo e Serbia.
Siamo nei minuti di recupero della sfida tra Portogallo e Serbia, Cristiano Ronaldo va in gol, il pallone è entrato anche se il difensore cerca disperatamente di salvarlo e non fa gonfiare la rete. Gli arbitri, senza l’aiuto della tecnologia, non vedono che il pallone ha completamente varcato la linea bianca e non assegnano il gol, così la sfida Portogallo-Serbia valida per le qualificazioni mondiali di Qatar 2022 finisce in parità. Cristiano Ronaldo è nervoso, si sfila la fascia la butta a terra ed esce tra le polemiche. Una rabbia che si porta anche a casa, tanto che il CR7 scrive anche un post che inizia così: “Essere il capitano della nazionale portoghese è uno dei più grandi orgogli e privilegi della mia vita“. Un modo per polemizzare ulteriormente per la scelta degli arbitri, ma anche per difendere se stesso, dato che gettare la fascia di capitano a terra non è piaciuto a molti tifosi portoghesi.
Cristiano Rolando e le ingiustizie
La frustrazione di Cristiano Ronaldo per il gol annullato si palesa nel post del campione portoghese che prosegue: “Darò sempre tutto per il mio paese, questo non cambierà mai. Ma ci sono momenti difficili da accettare, soprattutto quando sentiamo che un’intera nazione viene danneggiata Ora alziamo la testa e affrontiamo subito la prossima sfida“. Ebbene caro Cristiano benvenuto nel mondo dei terrestri. Si, perché le ingiustizie nel calcio ci sono da sempre. E non bisogna nemmeno andare troppo indietro con i ricordi: basti pensare al calcione rifilato proprio da Cristiano Ronaldo al volto di Alessio Cragno in Cagliari-Juventus. Un fallo netto da espulsione che ha fatto rischiare anche l’incolumità fisica del portiere sardo. Eppure in quel caso gli arbitri decisero (compreso il Var) di non espellere Cristiano Ronaldo, autore poi di una tripletta.
A guardare bene il gol annullato a Cristiano Ronaldo in Portogallo-Serbia assomiglia molto ad uno annullato al Milan, quello di Muntari nel 2012 in un Milan-Juventus 1-1, partita decisiva per assegnare lo scudetto. In quel caso il gol del rossonero Muntari era valido, ma gli arbitri decisero che la palla non era entrata e quella partita costò lo scudetto al Milan di Allegri che protestò e non poco contro la Juventus, sua futura squadra. Su quell’episodio ci fu anche il commento del portiere della Juve, Gigi Buffon che ammise: “Non l’ho vista entrare in porta e anche se l’avessi vista non l’avrei detto all’arbitro”.
Per mettersi l’anima in pance Cristiano Ronaldo potrebbe pensare anche, ad esempio, alla mancata espulsione di Pjanic tra Juve e Inter (giusto per fare un esempio di errore lampante). In quel match Pjanic andava evidentemente espulso, eppure quella decisione, a detta di tutti palese, non fu presa e quella gara costò una parte di scudetto al Napoli di Sarri. Dopo tre anni lo stesso Orsato ha ammesso che quello fu un errore, una magra consolazione, per una ingiustizia evidente.
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