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De Laurentiis e De Magistris allo scontro finale. Minacce di querele

Il presidente De Laurentiis e De Magistris allo scontro finale. Minacce di querele. Il presidente: sei lavori al San Paolo vanno a rilento, favori al fratello del sindaco. De Magistris:frasi diffamatorie, spero che sia solo un colpo di sole.

DE LAURENTIUS E DE MAGISTRIS ALLO SCONTRO

CASTEL VOLTURNO Scrive il Corriere del Mezzogiorno: Il prossimo ritiro in Val di Sole (dal 10 al 30 luglio), presentato ieri nel centro sportivo del Napoli diventa lo scenario per l’ennesimo, e forse ancor più forte, scontro a distanza tra la società sportiva e l’amministrazione comunale. Il tema, come sempre, è lo stadio: i tempi per i lavori e il timore (fondato) di De Laurentiis che possano compromettere lo svolgimento delle gare di Champions.

E, così, nel bel mezzo di una conferenza stampa, con i rappresentanti istituzionali del Trentino, De Laurentiis è diventato un fiume in piena quando è stato toccato l’argomento San Paolo, per il quale aveva anche scritto al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. «Mi sono sentito dire da Auricchio (il capo di gabinetto del Comune, ndr) che i lavori per le Universiadi devono iniziare a settembre. Ma è assurdo, non è pensabile di penalizzare la Champions e i nostri tifosi. Bisogna partire il 21 maggio, sennò significherà voler fare un favore al fratello del sindaco che deve organizzare i concerti».

De Magistris neanche aspetta che il presidente del Napoli finisca la sua conferenza che ha già risposto: «Affermazioni ingiustificate, dichiarazioni diffamatorie, piene di astio, di rancore, odio e violenza verbale. Ne potremmo anche discutere in sede giudiziaria. Spiace che ogni volta che De Laurentiis non sappia cosa dire eserciti l’insulto verbale nei nostri confronti. Ora la città ha bisogno di tutto, non certo del rancore».

Il sindaco di Napoli riflette a voce alta sul contenuto delle affermazioni di De Laurentiis: «Sono diffamatorie potrei querelarlo. Non entro però ora nel merito di questioni giudiziarie, mi auguro soltanto che si sia trattato di un colpo di sole e che di qui a breve ci farà le sue scuse».

QUERELE

Non ha gradito, De Magistris, le parole sul fratello e chiarisce: «I concerti non c’entrano nulla, c’è un’ unica manifestazione che unisce il popolo napoletano, i tifosi e la città tutta, quello del 7 giugno per Pino Daniele che non incide per nulla sui lavori e, come De Laurentiis sa perfettamente, mio fratello non c’entra. Napoli è l’unico comune d’Italia che sta trovando le risorse per ristrutturare lo stadio, non ci saremmo aspettati l’applauso del presidente, ma perlomeno che non si mettesse di traverso».

Il presidente del Napoli da Castel Volturno però insiste: «Auricchio ha rinunciato ai soldi del credito sportivo pensando di fare i lavori con i fondi per le Universiadi, è un fesso. Chi vuole bene al Napoli sa che i lavori vanno fatti subito. Facile fare i populisti, indossare la maglia azzurra senza poi fare nulla di concreto per il club. Se li facessi io i lavori li concluderei per l’inizio del campionato. Ho messo ottanta tornelli in un giorno. Dipende da quante squadre fai lavorare e da quanto lavori».

SAN PAOLO

Lo scontro si consuma a distanza tra un video sulle bellezze delle valli del Trentino, i progetti per il prossimo anno e gli inviti alle famiglie napoletane di seguire la squadra a Dimaro. De Magistris replica punto per punto al presidente del Napoli e ci va giù pesante: «Mentre De Laurentiis esterna, noi stiamo per portare a casa un risultato storico, un forte finanziamento, grazie al Governo nazionale, alla Regione Campania, all’Universiade, al Comune, che consentirà di far ritornare lo stadio San Paolo nello splendore che merita, completamente ristrutturato con soldi e tempi certi e senza che questo crei nocumento ai tifosi o difficoltà alla squadra».

E avverte: «Se qualcuno con le sue condotte ha anche l’obiettivo di non raggiungere questo risultato, altri binari non ne abbiamo e in quel caso si perderà il finanziamento». La polemica si trascina fino a sera, probabilmente già oggi gli animi si saranno tranquillizzati anche se ciascuno resterà sulle proprie posizioni.

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