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Caso Juventus, il ministro Abodi attacca i giudici e difende i bianconeri

Paolo Ziliani sul fatto quotidiano punta il dito sul ministro Abodi reo di difendere la Juventus nonostante i reati commessi.

Il giornalista Paolo Ziliani, nel consueto editoriale per il fatto quotidiano, ha puntato il dito contro il ministro dello SPort Abodi. Secondo Ziliani per Abodi, la lealtà e correttezza possono aspettare: molto meglio azzannare i giudici.

“Andrea Abodi, romano di 62 anni, sembrava essere partito con il piede giusto come “Ministro per lo Sport e i Giovani” nel governo Meloni dal 22 ottobre 2022. Ha dichiarato che i tre concetti chiave che danno significato all’autonomia dello sport sono lealtà, correttezza e integrità. Tuttavia, poco tempo dopo, la Corte d’Appello ha inflitto alla Juventus una penalizzazione di 15 punti nel processo per plusvalenze fittizie, e il Ministro Abodi, dopo essersi fatto influenzare dal presidente della Figc Gravina e dall’AD della Lega De Siervo, ha subito scrollato di dosso i suoi principi di lealtà, correttezza e integrità.
Ha dichiarato di aspettarsi spiegazioni sulla decisione presa e chiesto ai giudici di fornire le motivazioni. Tuttavia, anche dopo aver letto le motivazioni della Corte, che hanno spiegato il perché della condanna per la Juventus per “illeciti gravi, ripetuti e prolungati”, “bilanci falsati” e “alterati i risultati dei campionati”, il Ministro Abodi ha espresso la sua insoddisfazione, affermando che “c’è chi è contento perché in questo momento la decisione è stata presa solo verso una squadra”.

Ziliani ha poi aggiunto: “La Corte ha ampiamente spiegato anche questo: solo la Juventus ha “elevato a sistema” la pratica delle plusvalenze fittizie e solo lei, essendo quotata in Borsa, era tenuta al rispetto dei princìpi contabili che invece ha regolarmente infranto. Ma il ministro Abodi non ha tempo per simili quisquilie. Lui deve insegnare ai giovani il rispetto per lealtà, correttezza e probità; e anche se la Juventus le ha intenzionalmente, gravemente e ripetutamente calpestate (secondo la Corte è proprio la violazione sistematica dell’art. 4, quello sulla lealtà sportiva, ad aver determinato la condanna di club e dirigenti) il suo cuore sanguina, i 15 punti di penalizzazione proprio non se li aspettava e tutto il resto è noia, anzi rabbia e collera. E sì, il ministro “per lo sport e i giovani” ce l’ha con la giustizia che “slealmente ” e “scorrettamente” ha punito la Juventus che tutti sanno essere un “modello nell’ambito economico”, come dice Gravina. Concludendo: A.A.A. cercasi nuovo ministro in sostituzione di A.A. Citofonare Meloni.”