Campanati e co spedirono il Napoli in B, Begonzi ammonito dalla Juventus, e poi Carraro e Collina. la designazione di Orsato e le parole di Giuseppe Gazzoni Frascara: “Tu giochi in 14, loro sono in 120 sistemati ovunque…”
CAMPANATI
A volte ritornano. Sono i corsi e ricorsi tanto cari a Giambattista Vico. Sarei accusato di dietrologia se parlassi dei Campanati (spedì il Napoli in Serie B), dei Gonella (scucì lo scudetto al Napoli nel 1971), dei Barbaresco, dei Lattanzi, dei Terpin, dei Pieri, dei Ceccarini, dei Bertini, dei De Santis, ma quanto accaduto nell’ultimo decennio calcistico riporta alla mente antichi fantasmi di un calcio che sembrava ormai essersi rimesso sulla retta via. Così non è stato se nell’ultimo lustro il Napoli è stato scippato, senza contare la Supercoppa nel 2012, di 4 scudetti ed una Coppa Italia per errori arbitrali di una gravità inaudita. Errori per i quali nessun arbitro è stato mai fermato e dismesso. Il Potere si manifesta ancor di più quando non trova ostacoli sulla propria strada e sul Meridione totalmente colonizzato è tutto più semplice. Ricordate Bergonzi? Era il 27 ottobre 2007 e si giocava Napoli – Juventus per la IX giornata di campionato.
BERGONZI E LA JUVE
Il buon Bergonzi di Mantova dirigeva la gara ed ebbe la ventura di fischiare due calci di rigore contro la Juve e per poco ci rimise la carriera. Non conta se i rigori ci fossero o meno, ma Bergonzi doveva essere punito per il grave errore di lesa maestà contro la Juventus. Seduta stante a reti televisive unificate i vertici del club bianconero si avvicendarono in mille e più dichiarazioni inveendo contro tutto e tutti. Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno per giorni, settimane e mesi giornalisti della prima ed ultima ora si alternarono nel raccogliere le dichiarazioni provenienti da Torino; all’epoca furono intervistati persino i magazzinieri. Sui giornali fu scritto di tutto su Bergonzi, il Napoli e i napoletani. Anche allora funzionavano bene le moviole pezzottate e le fantasiose cronache giornalistiche; non c’era nemmeno penuria di opinionisti part time. Non a caso nella speciale graduatoria di RSF per la libertà di stampa nel mondo 2008 l’Italia era collocata al 44° posto in graduatoria; in Europa precedeva soltanto Polonia, Romania e Bulgaria. Persino la giustizia sportiva si lasciò travolgere dal vorticoso tourbillon mediatico.
Penne napoletane spuntate: ora il Napoli e’ tutto da cambiare
COLLINA
Le due giornate inflitte a Zalayeta per simulazione furono sì revocate, ma il Potere si era già di fatto manifestato. Il designatore arbitrale Pierluigi Collina non utilizzò Bergonzi per circa tre mesi, impedendogli anche la promozione ad arbitro internazionale; al posto di Bergonzi fu promosso Rocchi. In quest’ottica ha ragione da vendere chi parla del vergognoso tentativo mediatico di spostare l’attenzione sulle scelte di Spalletti per oscurare l’operato di Orsato. Il goffo tentativo mediatico di ridimensionare l’allucinante spettacolo arbitrale andato in onda al Meazza, e visto in tutto il mondo, addebitando ad Orsato il solo errore del mancato giallo a Pjanic è l’ennesima macchia indelebile del giornalismo italico. Certo se si titola “Che furto” per un rigore che c’era e poi si elogia con “Mostruosi” una squadra di calcio che vince giocando in 15 con 10 c’è poco da stare allegri per un’informazione messa male nella graduatoria mondiale per la libertà di stampa.
GAZZONI FRASCARA
Ma se ormai siamo rassegnati ad un’informazione che scrive oggi quanto poi dovrà sconfessare dopo poche ore, resta sconcertante, a differenza di quanto accaduto per Bergonzi, che la commissione arbitrale della Fifa guidata da Pierluigi Collina promuova Orsato e Valeri per i Mondiali di calcio. L’eroico ex proprietario del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara ha recentemente bene espresso il concetto di Potere che tanto si addice al passato quanto al presente: “Tu giochi in 14, loro sono in 120 sistemati ovunque“. Ma questo è solo una faccia del Potere.
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