Gli applausi dei tifosi nonostante il ko: il popolo azzurro ha capito il progetto del tecnico
Notizie Calcio Napoli. Finisce tra gli applausi. E non è un dettaglio. Il Maradona dimostra di aver compreso che questo Napoli di Conte è un progetto in costruzione, che va oltre una singola, pesante, sconfitta. L’Atalanta vince 3-0, ma il pubblico azzurro manda un messaggio chiaro: siamo con te, mister.
Una giornata storta può capitare, soprattutto quando si sta costruendo qualcosa di importante. Il Napoli che aveva fatto sognare a San Siro incappa in una battuta d’arresto contro una squadra che oggi si è dimostrata più pronta. Due reti di Lookman nel primo tempo e il sigillo finale di Retegui raccontano solo il risultato, non la storia di una squadra che sta crescendo.
Il palo colpito da McTominay sullo 0-1 avrebbe potuto cambiare il volto della partita. Lukaku, protagonista assoluto al Meazza, questa volta ha trovato un Hien in giornata di grazia, mentre Kvaratskhelia è stato limitato dalla tattica bergamasca.
Ma è nel post partita che arriva il segnale più importante. Antonio Conte, lucido come sempre, non cerca alibi: “Oggi l’Atalanta è più forte di noi“. Poi però aggiunge quella frase che racchiude tutto il suo DNA vincente: “Questo non significa che a fine anno non saremo noi i più forti“.
Un messaggio che non va sottovalutato. Chi conosce la carriera del tecnico salentino sa che le sue non sono mai parole al vento. Lo sanno bene i tifosi della Juventus e dell’Inter, che hanno visto le loro squadre crescere partita dopo partita sotto la sua guida, fino a raggiungere traguardi impensabili.
È questo il Conte che serve al Napoli. Un allenatore che non si nasconde nelle difficoltà, che sa leggere i momenti e che ha già dimostrato di saper costruire squadre vincenti partendo da situazioni complicate.
Gli applausi del Maradona certificano che la piazza ha già sposato questa visione. Il popolo azzurro, maturo e consapevole, sa che le vittorie più belle arrivano dopo le cadute più dure. E con Antonio Conte in panchina, il futuro non può che essere azzurro.