Paolo Ziliani critica duramente il calcio italiano e Gabriele Gravina, mettendo in discussione l’approccio della FIGC alle irregolarità al calcioscommesse.
Il giornalista sportivo Paolo Ziliani non ha esitato a esprimere la sua critica feroce verso l’attuale stato del calcio italiano, sottolineando gli atteggiamenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e del suo presidente, Gabriele Gravina. In un commento dettagliato, Ziliani ha esposto una situazione piuttosto allarmante, dove il reale scopo della FIGC sembra essere quello di “depotenziare” gli scandali e “proteggere” chi ha commesso irregolarità, invece di applicare le dovute sanzioni.
Il Calcio come “Far West Impazzito”
Ziliani non ha peli sulla lingua quando definisce il calcio italiano un “Far West impazzito,” dove le leggi e i regolamenti sono resi inefficaci, e i trasgressori non solo evitano la punizione ma spesso vengono assistiti e protetti. “Lo sceriffo Gravina è sempre dalla tua parte,” afferma il giornalista, sottolineando la sensazione di impunità che sembra prevalere nel calcio italiano.
Ziliani: L’Ironicità dei Patteggiamenti e delle “Punizioni”
Nello specifico, Ziliani cita i casi di Fagioli e Tonali come esempi lampanti di questa situazione. Entrambi i calciatori sono stati coinvolti in scandali legati al calcioscommesse, ma invece di affrontare severe punizioni, hanno ottenuto trattative molto più miti, quasi come “colpi di spugna” sulle loro malefatte.
Una Critica allo Stato Attuale del Calcio
Ziliani conclude il suo commento con una domanda provocatoria: c’è ancora qualcuno che prende sul serio il campionato di Serie A? Il giornalista suggerisce che la vera competizione oggi non si trova più sul campo, ma in aule di tribunale e negli uffici della FIGC, dove avvocati e funzionari negoziano le pene per i loro assistiti.