Arrigo Sacchi, ex commissario tecnico della Nazionale, ha dedicato spazio nel corso del suo intervento anche al Napoli di Maurizio Sarri.
È fuori discussione il fatto che gli attaccanti, con le loro reti, siano i giocatori che suscitano i sogni più grandi nei tifosi, e non è un caso che le loro valutazioni schizzino spesso alle stelle. L’ex commissario tecnico della Nazionale, Arrigo Sacchi, ha toccato questo argomento in un articolo sulla Gazzetta dello Sport:
“Secondo una consuetudine che si è consolidata nel corso dei decenni, appena parte il mercato scatta la corsa agli attaccanti. Grandi o meno grandi che siano. È una specie di regola non scritta alla quale il mondo del calcio si attiene: acquistare il centravanti, magari forte, è un fiore all’occhiello da esibire ai tifosi”.
Sacchi ha poi aggiunto: “Fatevi comprare tutti i centravanti che volete, quelli alti o quelli bassi, quelli bravi di testa e quelli abili nello stretto, ma alla fine ricordatevi che alle vostre squadre serve un gioco affinché questi calciatori non si sentano mai soli. Al Napoli con Maurizio Sarri, Higuain ha fatto il record di gol e Mertens, dopo l’infortunio di Milik, si è inventato in quel ruolo e ha segnato con impressionante regolarità. Perché c’era un gioco che supportava la loro azione, c’era una trama. Il calcio è come un bel film: puoi avere gli attori più bravi del mondo, ma se il copione non è all’altezza si rischia il fiasco”, ha aggiunto Sacchi.
Fondamentale dunque l’importanza di un gioco di squadra ben organizzato, che va oltre la semplice presenza di attaccanti prolifici. Nel caso del Napoli di Sarri, il successo degli attaccanti era strettamente legato alla trama di gioco messa in atto dall’allenatore. Questo esempio dimostra come la qualità del gioco collettivo possa influenzare in modo determinante le prestazioni e la produttività degli attaccanti stessi.