Calcio Napoli

Da Udine: “Tutto apparecchiato per lo Scudetto del Napoli. Ma giochiamo in trasferta?”

I giornalisti friulani non sono d'accordo con il clima di festa di tanti tifosi partenopei

I giornalisti di Udine sono straniti per l’atmosfera: “Tutto apparecchiato per lo Scudetto del Napoli. Ma giochiamo in trasferta?”

L’Udinese non svolgerà il ruolo di vittima sacrificale contro il Napoli ma intende lottare per conquistare la vittoria. La pensano così i media friulani, come ad esempio il portale Tutto Udinese scrive: “Il Napoli verrà a vincere il suo terzo scudetto a Udine. Bravi, bel campionato, vittoria meritata. Da qui ad organizzargli una festa però ce ne passa.  Eppure sembra essere già tutto apparecchiato. Negli ultimi giorni la città si è praticamente focalizzata soltanto sulla squadra ospite. Quando arriva, dove dorme, come vincerà la partita, quanti gol faranno Kvara e Osimhen, quanto lunghi saranno i festeggiamenti, se sarà invasione di campo o meno ecc. ecc. Si sprecano (anche e soprattutto da parte dei dirigenti bianconeri) interviste, commenti, infinite celebrazioni degli uomini di Spalletti e del loro tanto inaspettato quanto straordinario percorso”.

“[…] Lo stadio sarà stracolmo di tifosi ospiti che parrà di giocare in trasferta (un male ogni volta che arriva una big). 10 mila tifosi e altrettanti saranno attesi fuori dai cancelli e nelle vie della città”.

I giornalisti friulani sbottano per l’atmosfera di festa azzurra che si vive a Udine 

“Così tanto entusiasmo da queste parti, insomma, non si respirava da anni. Pare quasi di aver vinto noi (per una volta) qualcosa. E invece no, noi siamo ancora qui che ci lecchiamo le ferite dopo una prestazione a dir poco deludente a Lecce”.

“Lo diciamo apertamente, senza tanti giri di parole. A noi, dello scudetto partenopeo non importa assolutamente niente. Il Napoli non è la nostra squadra e mai lo sarà. Anzi, che venga a festeggiare nel ‘nostro’ stadio dà anche (sportivamente) fastidio”.

“Non è questione di odio a prescindere, di essere dei ‘tifoso di’ o antisportivi, ma di fede e soprattutto di rispetto per i colori della nostra terra e per tutti i tifosi che con la loro passione li difendono ogni santa domenica. Punto, non c’è molto altro da aggiungere”.