L’ex deputato e presidente dello Juventus Club Montecitorio, Maurizio Paniz, sottolinea la solidità delle argomentazioni della difesa e spiega le possibili conseguenze della sentenza della Corte Federale in Appello sulla penalizzazione del club bianconero.
L’avvocato Maurizio Paniz, ex deputato e presidente dello Juventus Club Montecitorio, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb soffermandosi sulla sentenza della Juventus relativa all’Inchiesta Prisma e al tutto il caso plusvalenze e manovre stipendi. Paniz ha definito come “deludente e insufficiente” la sentenza della Juventus sulle accuse di violazione del dovere di lealtà e dell’articolo 31 riguardo alle plusvalenze. Secondo Paniz, la difesa della Juventus aveva presentato argomentazioni solide che giustificavano l’eliminazione della sanzione, ma la Corte Federale in Appello prelude ad una penalizzazione minima che comunque sarebbe ingiusta rispetto agli argomenti difensivi.
“Non ha sicuramente tenuto conto della consistenza e della qualità delle argomentazioni esposte dalla difesa che legittimava non solo l’eliminazione della sanzione inflitta, ma l’annullamento della sentenza precedente. Il ritorno alla Corte Federale in Appello, prelude a una minima sanzione, verosimilmente con penalizzazione. Ed è ingiusto rispetto agli argomenti difensivi”.
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Paniz ha sottolineato che non esiste una norma che regolamenta le plusvalenze e che la violazione dell’articolo 4 non è mai stata contestata alla Juventus. Ha poi spiegato che la possibilità che non ci sia una penalizzazione c’è, se la motivazione della sentenza dovesse evidenziare che la violazione dell’articolo 31 non può trasferirsi sulla società quella sull’articolo 4, ma solo sui dirigenti responsabili della trasgressione.
“Non sarà un -15? Sicuramente no. Ci sarà una penalizzazione nemmeno particolarmente elevata perché sono stati accolti tanti ricorsi. Sarà ridimensionata in senso negativo. È il principio che è sbagliato, perché non c’è una norma che regolamenta le plusvalenze, quindi non ci può essere nessun tipo di illecito. Questo è il punto fondamentale di tutta la difesa della Juventus. Alla Juve non è mai stata contestata la violazione dell’articolo 4, cioè quella del dovere di lealtà, ma dell’articolo 31 che prevede al massimo una sanzione pecuniaria”.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto il rinvio dell’annullamento della sentenza con rinvio, ma la Corte ha accolto il suo punto di vista. Ci sono 30 giorni di tempo per le motivazioni della sentenza, poi verrà fissata l’udienza per il nuovo grado di giudizio. Tuttavia, il percorso giudiziale potrebbe non essere finito entro la stagione, quindi la sentenza e la penalizzazione potrebbero essere applicate sulla prossima stagione.
Paniz ha anche detto di essere tranquillo riguardo agli stipendi e che non ci sono violazioni del dovere di lealtà, ma solo una violazione specifica che riguarda il profilo: “Sono tranquillo per la convinzione che non è stato commesso alcun illecito”.