Secondo il programma Le Iene dietro la solidarietà di Napoli si nasconde la camorra. Il conduttore Giulio Golia sui social afferma: “Amo Napoli”.
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Le Iene tornano a parlare di Napoli a modo loro. La città partenopea come tutta la regione Campania si è distinta, per l’opera del dott. Ascierto, luminare che con il Tocilizumab ha dato una speranza concreta a tutti i malati di Covi.
La regione di De Luca si è dimostrata tra le più efficienti a contrastare la diffusione dell’epidemia, mentre il capoluogo partenopeo, ha fatto parlare tutto il mondo, dall’Inghilterra al Cile per le opere di solidarietà nate in maniera spontanea, dalla spesa sospesa ai pacchi per gli indigenti.
Secondo un servizio dì Giulio Golia per Le Iene, dietro la solidarietà ci sarebbe la Camorra. Il giornalista di Mediaset durante il servizio va da Scampia ai quartieri Spagnoli fino al Rione Sanità.
Le Iene , ci tengono a mostrare una Napoli degradata, e in odore di camorra. Secondo gli intervistati, gli aiuti arrivano spesso da gente comune nonostante l’assenza dello stato ma dietro c’è sempre altro.
“Vogliamo chiamarla camorra? Chiamiamola camorra. Non so chi sia, ma ringraziamo Dio che c’è qualcuno che ci pensa. Se non fosse per quel pacco, qualcuno il piatto a tavola non lo mette” afferma uno degli intervistati da le Iene.
Il servizio ha scatenato l’indignazione di moltissimi cittadini napoletani e di varie associazioni di volontariato. sul web sono arrivate tantissime critiche alla trasmissione e al giornalista Giulio Golia.
“Il Nord, invece di pensare a come uscire dall’emergenza, continua ad attaccare Napoli e il sud utilizzando i media. Da Feltri, a Giletti, a Mario Giordano, è sempre solo uno sputtanapoli continuo”
“Dopo Feltri arrivano le Iene ormai non sanno può dove aggrapparsi”. Questi alcuni dei messaggi che possono leggersi sui social.
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GIULIO GOLIA: “AMO NAPOLI”
Dopo le critiche piovute all’indirizzo de le Iene per il pessimo servizio su Napoli, il giornalista Giulio Golia ha provato a giustificarsi. Golia ha pubblicato un messaggio di scuse su Instagram: “Io sono nato a Napoli e l’amo. La solidarietà non può durare in eterno e non arriva dappertutto. Quello che abbiamo voluto fare è lanciare un allarme alle istituzioni: la camorra, così come la mafia e la ‘ndrangheta, si sta insinuando in questo vuoto. Non possiamo chiedere che a colmarlo sua il grande cuore del popolo napoletano con le tante e straordinarie iniziative di solidarietà“.