Cena natalizia Napoli, ADL: “Siamo secondi e tutto può ancora succedere”

Cena natalizia Napoli, ADL: “Siamo secondi e tutto può ancora succedere”. Il presidente: “E’ una serata in famiglia. Speriamo di divertirci in UEL”

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Cena natalizia Napoli, ADL: “Siamo secondi e tutto può ancora succedere”. Il presidente: “E’ una serata in famiglia. Speriamo di divertirci in Europa League. Il Chelsea in finale? Magari in semifinale. L’ultimo gol di Milik un bel regalo di Natale. Se Alisson non lo fermava“.

Cena di Natale SSc Napoli

Champagne e dolci tipici nella cena natalizia del Napoli. Il party di Natale come sempre, è stato ospitato a Villa D’Angelo, al Vomero, e con gli show di Anastasio, Sal Da Vinci e degli attori di Made in Sud. Dunque, il Natale con Milik e un nuovo anno con Koulibaly: non si cede. La cena natalizia del Napoli è una serata in famiglia, come dice De Laurentiis, in giacca e cravatta. Eleganti lui e madame Jacqueline; chic Carletto e lady Mariann; alla moda i giocatori con le rispettive compagne e i membri degli staff. Tutti presenti per brindare al presente e al futuro. “Speriamo di divertirci in Europa League e di giocare con il Chelsea di Sarri una semifinale”, scherza il presidente. Andata e ritorno al San Paolo, che atmosfera! Ecco uno dei buoni propositi per il 2019.

Karaoke e balletti

Champagne e dolci tipici e ospiti illustri per il party di Natale targato SSC Napoli. Il pezzo forte, però, resta il karaoke di Carletto: canta Renato Zero e poi osserva un Mertens gospel e i suoi figli, Katia e Davide, esibirsi in coppia, nonché il balletto Malcuit-Diawara sulle note di Michael Jackson. La famiglia azzurra canta, mangia e brinda. Risate, gioia e un pensiero a Mario Rui: unico assente per un lutto familiare.

ADL sulla Champions e l’ Europa League

Altrettanto gustoso era stato l’aperitivo offerto nel pomeriggio da De Laurentiis in occasione di CasaCorriere, evento a cura del Corriere del Mezzogiorno andato in scena prima della cena. Quarantotto ore dopo la punizione capolavoro di Milik con il Cagliari: “Abbiamo sempre creduto in lui, ma purtroppo s’è fatto male due volte. Diciamo che è un bel regalo di Natale. Sarebbe stato il regalo del secolo, se soltanto Alisson non gli avesse negato da fenomeno il gol qualificazione a Liverpool. Sono sconfitte che avevamo messo nel budget. Niente drammi Champions. Anzi, all’inizio si parlava addirittura di otto o nove ko: e invece? Siamo felici e contenti: il calcio funziona come la Formula 1, quando una Ferrari cambia il pilota bisogna dargli il tempo di rodare la macchina”. Sull’ Europa League: “Sono sempre stato contrario, ma a furia di parlarne male da un paio d’anni l’Uefa ha mosso qualcosa. Sono stati anche innalzati i riferimenti economici: arrivare fino alla fine può diventare interessante. E poi ci sono squadre come Chelsea e Arsenal: divertiamoci”.

Situazione Koulibaly

Non sarà stato il massimo del divertimento, ma è di certo una soddisfazione, aver rifiutato una mega offerta per Koulibaly: “Lo voleva Mou: 105 milioni di euro. Lui via? Non esiste, a me non fa paura nulla: i top come Kalidou li formiamo e ce li teniamo. E ne troveremo altri: dobbiamo ancora vedere Meret e Younes, che è formidabile. Impazzisco, quando sento che il Napoli non ha top player”. E ancora: “Ho quattro film da realizzare a Los Angeles ma ho bloccato tutto per il cambio di allenatore: passo le nottate a rivedere le partite, siamo secondi e tutto può ancora succedere”.

«Maurizio era troppo insoddisfatto Carlo uomo mite e pieno d’interessi»

Il campionato, insomma, non è già della Juve. Sarri, invece, è del Chelsea: “Mi sembrava una persona mite, ho scoperto che era troppo insoddisfatto per i suoi trascorsi. Per un comunista basare tutto sul dio danaro portava a una sindrome di insopportabilità. Lo trovavo fuori giri: la moglie non poteva venire allo stadio e non voleva sapere nulla del mercato“. E Ancelotti? Sereno, disteso e con mille interessi”.

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