Raffaele Ametrano ritiene che Spalletti andrebbe premiato ogni mese mentre per lo Scudetto tutto dipende dal Napoli
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Ametrano, ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Juve.
Polemica sul premio di miglior allenatore del mese assegnato ad Allegri? “Spalletti andrebbe premiato ogni mese, sono cose che lasciano un po’ il tempo che trovano. La Juve è reduce da un grande periodo, è in ripresa dal punto di vista dei risultati, ma la vedo ancora indietro rispetto alle rivali italiane, anche per il gioco offerto. Allegri, infatti, crede in un’organizzazione, punta alla concretezza. Sta recuperando alcuni calciatori infortunati, la squadra resta una candidata per vincere lo scudetto, anche se serve ancora tanto per arrivare al vertice. Vincere il tricolore dipenderà tanto dal Napoli e dal nuovo andamento della seconda parte di campionato, sarà fondamentale l’approccio alle prime gare da disputare. La stagione degli azzurri si deciderà a gennaio con le gare da affrontare gli stessi bianconeri e l’Inter“.
Parere su Ronaldo e sulla sua parabola discendente? “Dispiace quando un campionissimo subisce un simile calo, soprattutto umano. Faceva comodo al gruppo bianconero un calciatore del suo calibro, ma era ‘egoista’. La Juve, tuttavia, ha subito il contraccolpo quando Cristiano lasciò la squadra, in quetso mercato di gennaio potrà trovare una nuova sistemazione. Complimenti al Manchester United, il quale non si è fatto piegare di fronte al portoghese, è una squadra che va ben oltre questo giocatore“.
Per Ametrano Spalletti è la prima donna del Napoli
In contrapposizione pensieri sulla collettività del Napoli? “La prima donna del club è Spalletti… Conosco pregi e difetti di questo allenatore. Quando diventa il leader assoluto del gruppo, si distingue. Può contare su calciatori i quali possono diventare dei campioni, i nuovi acquisti si stanno rivelando fondamentali. Si è creata una splendida alchimia all’interno di questo ambiente, sono gli elementi necessari per vincere qualcosa di importante. Luciano è il vero leader della squadra“.
In passato, si parlava già di Pafundi, talento dell’Udinese? “Era nel settore giovanile friuliano. Si parlava di questo ragazzino, ha qualità superiori alla media. Ha un mancino meraviglioso, è molto promettente, anche se il suo percorso è ancora lungo. La convocazione in Nazionale è un grande premio per questo ragazzo, il quale deve ancora formarsi e dimostrare il proprio valore“.
Chi ha sorpreso tra i giovani in Serie A in questa prima parte di stagione? “Se trova continuità, Leao è uno dei calciatori più forti il mondo. Tante volte è discontinuo e non riesce a dare il 100% durante una partita. Se dovesse riuscire in questo sarebbe un giocatore del calibro di Mbappé. Mi piace tanto anche Colombo, un calciatore importante come anche Maldini, attualmente allo Spezia. C’è fame di giovani, Fagioli e Miretti sono molto talentuosi. Devono lavorare duramente, perché è stimolante giocare in top club italiani“.
Cosa si può chiedere di più a Nicola? “Il campionato della Salernitana è questo. Nicola è passionale, lavora tutto il giorno per estrapolare il massimo dalla squadra. Ma in Italia ci sono delle etichette stabilite. Non si ha la fiducia in questo allenatore, il quale può condurre il club sd un livello superiore alla salvezza, ma serve tempo ed un progetto delineato per restare in Serie A. È necessario avere la stima da parte dei calciatori e della società granata. Quando nell’ambiente funziona tutto bene e si ottengono risultati importanti, ma quando non ci sono questi presupposti, si creano delle creano delle crepe, le quali tendono a distruggere tutto”.
Mazzocchi merita un top club? “Sta facendo un campionato strepitoso, sta avendo tanta continuità. Se prosegue così, riceverà presto la sua chance importante“.