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Venerato: “Giuntoli re indiscusso del calciomercato. Kvara pagato un tozzo di pane”

CALCIOMERCATO NAPOLI. Ciro Venerato, giornalista ed esperto di mercato Rai, elogia pubblicamente l’operato di Cristiano Giuntoli per il calciomercato svolto quest’estate: “Sulla rivoluzione del Napoli soffia un vento che viene dall’Est. Quello di Kvicha Kvaratskhelia. Ha spazzato via il pessimismo dell’estate delle partenze esaltando il lavoro dello scouting azzurro, riuscito a sostituire Insigne con uno sconosciuto georgiano. Pagato un tozzo di pane (citazione di Gianni Agnelli su Platini) il suo estro ha aggiunto Foie gras al misero pasto. Nella domenica in cui l’icona Koulibaly rimediava due gialli col Chelsea, sconfitto in premier, il sudcoreano Kim sugellava un’ottima prestazione gonfiando la rete del Monza.

Quasi un passaggio di testimone che fa il paio con la classica nemesi storica. Smentite cassandre e guerrafondai: anche senza i big del passato il Ciuccio è destinato al ruolo di protagonista. Già in passato il club aveva dimostrato di risorgere dalle sue stesse ceneri: Cavani fu rimpiazzato da Higuain, il Pipita da Milik e Mertens, Lavezzi da Lorenzo il Magnifico. Di sicuro questo calciomercato vicino alla chiusura (1 settembre ore 20) ha già un suo indiscusso vincitore. E’ un toscanaccio di quelli giusti: si chiama Cristiano Giuntoli, stretto parente di un certo Bertoldo. Ne sa sempre una più degli altri. A Carpi faceva tutto lui: portò gli emiliani dalla C alla serie A, spendendo meno di molti sodalizi di terza serie. L’arte di arrangiarsi resta la sua principale qualità, unita ad una enciclopedica conoscenza dei calciatori dell’orbe terracqueo.

Scova talenti il tipo ed allenatori. Lui non lo dice per non irretire il capo ( istrionico come non mai il Dela) ma l’arrivo di Sarri in riva al Golfo reca la sua griffe. Lo consigliò ad Aurelio che in cuor suo sognava nomi da prima pagina dopo l’addio di Bentitez. Il Napoli ( ci aggiungiamo anche il Milan) ha insegnato che si può fare bene anche con bilanci sostenibili. Investendo sulle idee, non solo sui parametro zero a fine carriera. Certo, poi i talenti acerbi vanno anche affidati a sapienti mastri di calcio ( non a milionari gestori…) ed il più è fatto. Spalletti è toscano come Cristiano: i due si intendono a meraviglia ed i risultati si vedono. Canta Napoli direbbe Carosone”.