CALCIOMERCATO NAPOLI. KOULIBALY-NAPOLI. A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, ex osservatore del Chelsea e presidente AIOC. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.
Koulibaly si sostituisce con un giovane o con un nome già affermato?
“Sostituire un campione come lui è difficile, bisogna avere la bravura di andare a cercare un profilo medio-giovane ma che abbia già esperienza, tipo Kimpembe o Benoit Badiashile del Monaco. Entrambi hanno già giocato le coppe europee. Trovare qualcuno che abbia la personalità e la professionalità del senegalese è quasi impossibile, è stato un professionista irreprensibile, trovargli un’alternativa è difficile. Mi affido agli osservatori bravi che fanno parte dello staff azzurro”.
Giuntoli, qualche giorno fa, ha parlato di trenta milioni netti in cinque stagioni per Koulibaly: potrebbe averlo detto perché sapeva già non avrebbe accettato?
“Può essere, magari l’hanno fatto per sviare l’attenzione dei tifosi. Ma quest’ultimi non sono stupidi, l’avevano già capito che sarebbe andato via. Una offerta così importante avrebbero dovuto proporgliela a gennaio, non a luglio, o al massimo con la qualificazione in Champions e di questo il Napoli è colpevole. I procuratori dei calciatori così importanti si guardano sempre intorno: è arrivato il Chelsea, ma poteva arrivare qualsiasi altra inglese o spagnola, oppure il Psg. Gli azzurri dovevano essere preparati, ma si sono fatti trovare impreparati”.
Gravina ha parlato dello scouting come chiave per rilanciare il movimento calcistico italiano…
“Lo conosco dai tempi del Castel di Sangro, io gli vendetti due calciatori del Napoli. Qualche giorno fa ha parlato di ‘nuova idea scouting’, questa affermazione non mi è piaciuta, avrebbe dovuto parlare di Osservatori, mettendo al centro del progetto la nostra associazione AIOC, visto che ci aveva promesso proprio questo. Le etichette, comunque, lasciano il tempo che trovano: Gravina ha maturato una grande idea, e sono anch’io convinto che solo attraverso il lavoro sui giovani si possa rilanciare il calcio”.
Ti piace Kim Min Jae?
“Io all’Everton l’ho seguito tre anni fa. Avevamo un buon giudizio del ragazzo, ma ci sembrava un salto troppo grande per lui passare dall’Asia all’Europa. Adesso, avendo fatto l’esperienza in Turchia, penso possa essere pronto per la Serie A, visto che il campionato turco è comunque tosto e competitivo. Acerbi? Sarebbe una sicurezza, so che piace a Spalletti che lo ritiene affidabile. Ha personalità, bravo di testa, fa anche qualche gol. Se lo prendono è perché è una pista sicura e non comporta un esborso economico eccessivo. De Vrij? Stesso discorso fatto per Acerbi, sarebbe già pronto, ma le cifre rispetto al difensore della Lazio sono di gran lunga superiori, sia per l’ingaggio che per il cartellino e le relative commissioni al procuratore”.
Il livello dei giovani italiani…
“Gaetano e Zerbin del Napoli sono forti, diamogli fiducia mettiamoli nel gruppo. Pinamonti, Fagioli, Miretti, insieme agli azzurri sopracitati, sono il potenziale futuro dell’Italia, ma bisogna lavorare con loro e non andare a cercare i nomi esotici”.
Che ne pensi dell’idea del contratto di apprendistato?
“Il contratto apprendistato è una grandissima novità e può essere la risoluzione ai problemi nel futuro. Di fatto, un contratto di apprendistato consente ai presidenti di spendere di meno per i giovani o per i calciatori delle categorie inferiori, invogliando i padroni a dare una possibilità a questi ragazzi“.