Rassegna Stampa

Corriere – Per De Laurentiis il denaro non è sempre vile…

La conferenza di Aurelio De Laurentiis alla presentazione del ritiro di Castel di Sangro, ha generato diverse reazioni. Anche perché il presidente del Napoli ha parlato di vil denaro in rifermento a Koulibaly, Ospina e Mertens. Ma il patron azzurro ha anche ammesso che farà di tutto per “riportare lo scudetto a Napoli“. Certo che una delle affermazioni più riprese è quella sul denaro, anche perché lo stesso De Laurentiis è una persona molto scrupolosa quando si tratta di dover gestire i conti della propria società. E di fatto i calciatori sono delle aziende oramai, si veda Cristiano Ronaldo, per citare uno dei massimi esempi.

Monica Scozzafava su Corriere del Mezzogiorno sottolinea alcuni aspetti, come al cessione di Jorginho al Chelsea per 63 milioni di euro, Cavani al Psg per 64 milioni di euro e Higuain alla Juventus per 90 milioni di euro. “È come nei film che produce (e per i quali il denaro non è vile) cura la regia e la sceneggiatura a modo suo, dando un’occhiata alla tasca di destra e poi a quella di sinistra e decidendo che tra entrate e uscite dev’esserci sempre un segno positivo, ma a nome e per conto della De Laurentiis Football Club, visto che pure il Bari appartiene al casato“.

Poi la giornalista nel suo pezzo aggiunge: “A De Laurentiis è andata più bene che male, nei suoi 18 anni, gestiti con la calcolatrice in mano. Jorginho era stato ceduto al City, ma quando scoprì che il Chelsea gli avrebbe riconosciuto 8 milioni in più per avere il regista e ritenerlo come ‘liberatoria’ per prendere Sarri, spinse il brasiliano verso i blues. Il denaro sarà pure vile, ma mica sempre: d’altro canto, anche i pounds (e gli euro) hanno due facce”.