Il sogno del Napoli è Cavani, ma De Laurentiis e Giuntoli valutano con attenzione altre piste. Tre nomi su tutti: Pitaek, Mariano Diaz e Doberg.
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Il Corriere dello sport ha pubblicato un focus sul calcio mercato del Napoli. Secondo il quotidiano Il sogno del Napoli è Cavani, ma la trattativa resta difficile. Il Napoli ha Milik e Mertens che danno garanzie ma occorre un puntero. Tre i nomi papabili: Pitaek, Mariano Diaz e Dolberg.
Krzysztof Piatek 23 anni attaccante polacco
Si scrive Piatek, si pronuncia Piontek e si legge il gol in ogni sua declinazione. De Laurentiis a inizio ottobre ha chiamato Preziosi, gli ha chiesto quel polacco che viaggia(va) su medie straordinarie, né adesso che ha rallentato – cinque partite senza segnare – l’ha mollato. In casi del genere, è il gioco delle parti, conviene aspettare: il Genoa non ha fretta, il Napoli ha Mertens e Milik, la prima cifra buttata lì, nella cornetta, ondeggia intorno ai venticinque milioni di euro. Ma è stata una mossa di perlustrazione, mentre la pistola, nonostante tutto, è ancora fumante.
Kasper Dolberg 21 anni attaccante olandese
Si fa in fretta a spingersi ben oltre con le definizioni e provate a chiedere un po’ a Kasper Dolberg che effetto gli ha fatto sentirsi etichettare con il “nuovo-Ibra”. Ci aveva messo appena un anno per farsi notare, ventitré anni tutte d’un colpo con la maglia dell’Ajax, e aveva appena diciannove anni: ne aveva segnati talmente tanti che qualcuno gli era capitato di realizzarlo anche sotto gli occhi di Cristiano Giuntoli, che ad Amsterdam ci stava andando perché rapito da Klaassen, prim’ancora che spuntasse Milik. Però quel giovanotto che già non passava inosservato per l’eleganza e la capigliatura bionda, s’era ritagliato uno spazio nella memoria del direttore sportivo, che dopo aver puntato dritto sul polacco, s’era tenuto pure una porta aperta su questo danese morbido nel tocco, leggero nella corsa, sfacciato nell’area di rigore.
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Mariano Diaz 27 anni attaccante dominicano
Tutta colpa di Cristiano Ronaldo, c’è da scommetterci: perché era scritto, banalmente, persino tra le stelle che quella maglia, proprio quella lì, la 7, sarebbe stata pesante come una zavorra. Però Mariano Diaz ci ha messo la faccia e anche il fisico, forse grazie a quell’autostima che inevitabilmente ha cominciato a tracimare nel momento in cui il Real Madrid ha deciso di richiamarlo a casa: l’avevano venduto, appena un anno prima, per otto milioni di euro, al Lione e adesso, un’estate dopo, lo stavano ricomprando per ventidue milioni di euro. Il Napoli l’ha seguito, l’ha inserito nell’agenda dell’ultimo mercato, ci ha riflettuto anche: ma se hai Mertens, se credi in Milik, è chiaro che la candidatura poi resti lì. Ma a futura memoria (e anche per vedere quel numero 7 l’effetto che fa).