Silver Mele: “Il sistema ha provato a tenere aperti i giochi, ma il Napoli è stato super”

La vittoria del Napoli contro la fiorentina al centro dell'analisi del giornalista Silver Mele: "Vinta una partita vera".

Silver Mele, giornalista di Canale 8, ha commentato la vittoria del Napoli contro la Fiorentina. Mele ha messo in evidenza la bella prestazione della squadra di Gattuso. rispetto a quanto visto in Juventus-inter, la gara tra Fiorentina è Napoli è stata partita vera nonostante i pessimi commenti lasciati dai tifosi Juventini sul web

IL SISTEMA HA PROVATO A FERMARE IL NAPOLI

Al di là della botola artatamente sistemata dal mondo del male. Al di là dei tuffi e dei falli commessi che diventano rigori a favore. Al di là della miopia indotta di arbitri perfino imbarazzati nel dribbling estremo effettuato alla tecnologia, la stessa che eviterebbe figuracce acclarando i fatti.

Il Napoli ha giocato e vinto una partita vera, sullo stesso campo dove i nervi cedettero di schianto tre anni fa dopo lo scempio di San Siro. Il sistema c’ha provato a tenere aperti i giochi, aspettando che il copione si ripetesse fedelmente anche al Franchi. L’approccio è stato tutt’altro, al cospetto di una Viola che ha onorato la storica ostilità e ciò che da codice prevederebbe (sempre) lo sport.

Manca l’atto finale col Verona ma dovesse definirsi la qualificazione in Champions, in un quadro tanto complesso e pericoloso questo gruppo è destinato a rimanere nella mente e nei cuori dei tifosi. Gattuso lo ha cementato proprio quando le tensioni indotte dall’esterno (ma anche da brevissima distanza…) rischiavano di trasformare l’annata in un remake del crepuscolare corso Ancelotti“.

PROVA DI CARATTERE

Silver Mele, ha poi aggiunto: “La caccia all’errore del tecnico da parte di opinionisti e improvvisati uomini di campo dapprima lo ha scosso. Quindi ne ha moltiplicato motivazioni e voglia di aggredire campo e avversari. La squadra lo ha seguito e il tenore crescente delle prestazioni dei singoli ne è stato riverbero mellifluo.

A Firenze Lorenzo Insigne, cuore di capitano, ha sgominato con la tensione e con i ricordi nefasti. Osimhen non avrà bisogno del doposcuola invocato dai soloni a gettone, Manolas e Rahmani giganteggiano proprio dove si temeva scricchiolii per l’assenza di Koulibaly. Bene gli altri, Zielinski e Fabian su tutti, in una prova complessiva di maturità che rende merito al merito. Cosa mai banale quando si parla del calcio italico, materia che alimenta commenti esteri all’insegna di ironici sorrisi.

Serve la volata, senza voltarsi se non prima di aver tagliato il traguardo. Sovvertire le gerarchie che si vorrebbe fossero sempre imposte, specie quando gli interessi danarosi sono tanto alti, non può essere considerata cosa da poco“.

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