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Alessandro: ” vi racconto mio padre Pino Daniele”

Alessandro: “vi racconto mio padre Pino Daniele”. «Ci sentivamo al telefono dieci volte al giorno e ancora oggi quando devo fare scelte importanti istintivamente mi viene naturale provare a chiamarlo»

Di: Carmine Aymone CdM

“vi racconto mio padre Pino Daniele”

Alessandro Daniele il primogenito del lazzaro felice, al suo fianco per più di quindici anni come stretto e fidato collaboratore, come figlio e personal manager, oggi porta avanti con dedizione e professionalità l’arte, i progetti e i sogni di suo padre Pino con la “Pino Daniele Trust Onlus” con i suoi fratelli e sorelle.

E in vista del 19 marzo, che per lui e i suoi fratelli sarebbe stato non solo festa del papà ma anche, come ogni anno, onomastico e compleanno (sessantadue candeline del genitore) accetta di raccontare il rapporto con quel suo speciale, straordinario papà.

«Mio padre ed io ci sentivamo al telefono dieci volte al giorno, per parlare di noi, di lavoro: di tutto. Anche oggi, quando devo fare delle scelte, istintivamente mi viene di telefonarlo: era mio padre, era mio amico».

«Papà si definiva un musicista che canta. Amava la musica, il suo strumento la chitarra con cui studiava quattro, cinque ore al giorno, sempre alla ricerca di un suono».

«Sono portatore sano di napoletanità, sogno un concerto per la pace nel mediterraneo».

Queste furono le parole di Pino Daniele che espresse in occasione del Premio Mediterraneo 2014. Purtroppo non ha avuto il tempo di organizzare questo grande evento che avrebbe dovuto tenersi nel porto di Napoli ma chissà che in un futuro prossimo non si possa realizzare.

«Papà aveva fatto della continua ricerca, dello studio, del rigore, del continuo confronto con gli altri per migliorarsi e evolversi sempre rimanendo però ben ancorato alle sue radici, i suoi punti fermi. Vorremmo così portare nei conservatori di musica il suo metodo, la sua filosofia, assegnando borse di studio ai ragazzi di talento che non possono permettersi di pagare una rettaspiega Alessandro È nostra volontà inoltre organizzare un concorso internazionale, lavorare con gli ospedali pediatrici per finanziare la ricerca e per garantire ai bambini malati terminali le apparecchiature necessarie per restare a casa con i propri familiari».

Proprio come già aveva fatto il bluesman partenopeo coinvolgendo il suo amico Eric Clapton per il concerto di Cava dei Tirreni del 24 giugno del 2011: un progetto benefico “Concert for open onlus – in aid of children” volto a una raccolta fondi per migliorare l’assistenza clinica dei bambini malati di cancro del centro di oncologia pediatrica dell’ospedale Pausilipon di Napoli, sostenendo e finanziando le attività dell’associazione “Open Onlus” che si occupa anche dell’acquisto di macchinari per gli ospedali e del finanziamento della ricerca scientifica in campo oncologico pediatrico.

«Le canzoni sono di tutticonclude Alessandro Danielenon sono solo di chi le scrive, ma soprattutto di chi le ascolta e di chi le rende proprie con equilibrio e rispetto: proprio come ha fatto Teresa De Sio nel suo cd ‘Teresa canta Pino’ che abbiamo supportato con la Campania Music Commission e con la Sosia&Pistoia».