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IL Mattino: Sarà Reina il leader “sindacalista” a ricucire lo strappo

Reina il leader “sindacalista” che proverà a ricucire lo strappo. Tratta i premi con De Laurentiis ed è l’uomo forte di Sarri.

Scrive il Mattino

Reina il leader “sindacalista”

NAPOLI-Sotto l’ala protettrice di Pepe, la squadra ha fatto gruppo, s’è dimostrata solida, ha subito il silenzio stampa ma ha espresso comunque un’opinione, che è quella partorita dal tweet del leader maximo. Chissà come l’avrà presa il presidente. Magari con un sorriso, consapevole di aver fatto centro con la strategia delle parole, volontarie o involontarie che siano.

Di sicuro non si sarà meravigliato nel leggere la firma di Reina in calce al messaggio: lui lo chiama “il sindacalista” perché è sempre Pepe a trattare direttamente con la società le questioni dello spogliatoio. Su tutte, i premi da fissare a inizio stagione in caso d vittorie o di piazzamenti Champions.

Anche Sarri gli deve tanto, è stato lui il primo acquisto della sua gestione tecnica quando il numero uno decise di lasciare il mondo dorato della Bundesliga e del Bayern Monaco.

Molte circostanze contribuirono due estati fa al ritorno di Reina, un’eccezione in tal senso visto che il presidente ha sempre bocciato gli ex definendoli “minestre riscaldate”.

Troppo amore per Napoli

Anche quando era in Germania, Pepe non ha mai reciso il cordone ombelicale con Napoli. Messaggi, interviste, i contatti frequentissimi con lo spogliatoio per sentirsi parte del gruppo. Come gli appassionati cinguettii su twitter per celebrare il trionfo in Supercoppa e le vittorie sulla Roma e sul Wolfsburg in Europa League.

Come le volte (tre) che chiese il permesso a Rumenigge pur di essere in tribuna d’onore a Fuorigrotta a tifare Napoli. Tra lui e il presidente il rapporto è forte ma leale:bastò una stretta di mano con De Laurentiis per sancire la sua avventura-bis nel Napoli. È come se non fosse mai andato via: lui voleva tornare, il club doveva attrezzare la difesa con una presenza di spessore e di personalità.

 Il suo contratto scadrà nel 2018, ha rinunciato a oltre un milione di euro all’anno pur di soddisfare la voglia matta di Napoli. Protagonista in campo e fuori, chissà che il tweet non aiuti a ricucire lo strappo tra la scrivania e la panchina. Altrimenti che sindacalista sarebbe?