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Campioni d'inverno: la bugia dei caroselli, ecco come vive Napoli il primato

TRA I TIFOSI; Il risveglio della città da campioni d’inverno: la felicità si mischia alla prudenza, ma anche alla scaramanzia: «Intanto grazie Sarri e Higuaìn»

la bugia dei caroselli: «Solo gioia, niente illusioni: la festa si deve fare a maggio»

Di: Gaetano Brunetti  il Roma

 

Scenario insolito per i napoletani, l’apertura di settimana da campioni d’inverno non è un fatto che è accaduto sovente, soprattutto qui da noi, dove il titolo “originale” manca da ventisei anni esatti. La città vive con serenità il momento e si gode con entusiasmo, sempre moderato, il primo posto conquistato sul campo del Frosinone.

Girando per Napoli, si sente forte la soddisfazione per i campioni d’inverno, e la piccola impresa firmata da Sarri, ma anche tanta sobrietà mista a scaramanzia, pacatezza e lucidità. No ai voli pindarici, stavolta, c’è maturità tra le arterie azzurre e pulsanti del tifo.

El Pipita è al centro del mondo Napoli, tutto ruota intorno alle giocate di questo grande fuoriclasse che si tolse la maglia Real seguendo il consiglio del Pibe più amato di Napoli.

Camminando per le strade tanti sorrisi sornioni ma nessun carosello o sbandieramenti eccessivi, come qualcuno vuole far credere, questa è solo apologia del folklore e stereotipi che ci affliggono e stancano da diversi lustri.I napoletani sono consapevoli della forza della propria squadra ma sanno che l’avversario degli avversari e lì, ad un passo, quindi mai abbassare la guardia.

Toccando con mano l’umore della gente del centro, tra Piazza Carità e l’ispanica Via Toledo, incrociamo Francesco De Feo, liceale di 19 anni che sostiene: “Il Napoli se continua così può lottare per il titolo fino alla fine anche se, credo, che l’obiettivo principale di tutti sia la qualificazione diretta in Champions League. Abbiamo il miglior centravanti d’Europa, sognare si può anche se dobbiamo stare attenti alla Juventus che risale con scioltezza, sono loro gli avversari più temibili. Vorrei lanciare un appello al presidente: bisogna investire nel settore giovanile, per costruirci in casa, i campioni del futuro”.

Visione a 360 gradi quella del tifo azzurro, percorrendo la strada ci dice la sua anche Vittorio Maturo, negoziante di abbigliamento per bambini 25enne: “Sto sognando ad occhi aperti ma voglio tenere saldi i piedi per terra per non restarci male. La Juve non molla, dobbiamo continuare a sognare, il Napoli gioca il miglior calcio ma guardiamo partita per partita. Il prossimo obiettivo è il Sassuolo, speriamo si concluda alla grande questa “settimana da Dio” iniziata a Frosinone”.

Parafrasando il famoso film, il tifoso napoletano, rispetto al passato è più attento del solito e non si sbilancia facilmente, si vede che anche loro seguono come un mantra la filosofia di Maurizio Sarri. Ci parla della forte empatia tra pubblico e squadra un altro tifoso azzurro doc, Vincenzo Pedone, 23 anni: “Il Napoli con Sarri ha trovato il giusto equilibrio tecnico tattico, ma questa squadra la vedo più attaccata ai tifosi, alla città, al pubblico, c’è un legame forte che lega i calciatori. Questo è alla base di ogni grande vittoria, restiamo umili e concentriamoci, io sono scaramantico, amo Diego nonostante non l’abbia vissuto e tengo sempre ago e cotone preparati…”.

Nessuno si sbilancia più di tanto, tutti sognano ad occhi aperti ma pare abbiano quasi paura di pronunciare quella parola nonostante il primato in classifica, Enzo Iorio, professione tabaccaio, di 24 anni, non sta nella pelle: “Il capitano Hamsik è l’emblema di questo Napoli e merita di godersi il primo posto e il titolo di Campioni d’inverno come tutti noi napoletani, lui non ci ha mai lasciati per altre squadre, a differenza di Cavani e di Lavezzi, ha sempre resistito alle offerte di altri club. Lo scudetto sarebbe il giusto premio a questa grande bandiera azzurra, ma poi parliamoci chiaro, che tristezza se lo vincessero di nuovo i non colorati. Anche il calcio italiano perderebbe appeal e un pochino di credibilità”.

Palesemente di parte, guai se non lo fossero i tifosi ma nelle loro parole c’è sempre l’essenza ed un fondo visibile di verità. Genny Canciello, 29 anni, di professione spedizioniere, fa un’analisi lucida del momento: “Da qui a maggio possono cambiare un sacco di cose, che goduria la sconfitta dell’Inter e la nostra vittoria, ma il Napoli è l’unica squadra di questa serie A che merita il primo posto. I complimenti vanno fatti all’allenatore, ai ragazzi e a tutto lo staff, nessuno si aspettava, all’inizio del campionato, un percorso del genere. Dobbiamo lottare come stiamo facendo con sacrificio e concentrazione, partita per partita, vediamo dove arriveremo e poi nel caso festeggeremo. Il titolo d’inverno è una grande gioia ma quello che conta è quello di Maggio. Con Gonzalo Higuain tutto è possibile, attualmente è l’attaccante più forte e decisivo del mondo e in Italia non ha eguali. Lo teniamo solo noi, alle rivali dico: ammirate e soffrite”.

perche’ la bugia dei caroselli ?:

Niente caroselli, ne pulcinellate, Napoli è matura, una città unica, la pochezza di alcuni siti, e qualche quotidiano, lasciano il tempo che trovano, così come le foto di 30 anni fa, utilizzate per raccontare ciò che non esiste, per accattonare qualche like su Facebook. (ndr.)