Grazie a Nerone esiste la chiesa di Piedigrotta. Cosa centra Nerone con la canzone napoletana? Esiste un doppio filo che lega Napoli all’imperatore romano.
Di: Francesco Pollasto
Grazie a Nerone esiste la chiesa di Piedigrotta
Nerone è stato uno dei più amati e allo stesso tempo odiati imperatori dell’antica Roma.
“Il popolo lo amava, gli avversari dicevano che era matto.”
Nerone fu accusato di matricidio, dell’assassinio della moglie e di aver fatto morire di aborto l’amante Poppea prendendola a calci nella pancia.
La notte del 19 luglio del 64, era una notte di luna piena, un incendio divampò a Roma. L’incendio durò sei giorni, sembrò spegnersi e poi riprese vigore e durò altri tre giorni: la città fu in gran parte distrutta.
Si pensò che fosse stato l’imperatore stesso a dare l’ordine di iniziare l’incendio.
Oggi gli storici pensano che che l’accusa fosse falsa (Nerone non era nemmeno in città), quello che è certo è che Nerone accusò del disastro i cristiani.
E così iniziò la loro persecuzione. Dopo l’incendo Nerone fece iniziare la costruzione di un’enorme villa, un palazzo smisurato chiamato Domus Aurea, la cui ricchezza stupisce i visitatori ancora oggi.
Nerone però aveva anche una passione sfrenata per l’arte, in particolare per la musica e il canto. Si considerava un grande artista.
Per questo amava spesso esibirsi in pubblico. Nessuno, ovviamente, osava criticarlo apertamente. Anzi tutti lo lodavano per ottenere i suoi favori: già a quell’epoca la categoria dei “lecchini” doveva essere ben nutrita.
Quando il celebre filosofo Seneca, suo precettore, gli consigliò che non era il caso per un imperatore di esibirsi come tenore in un teatro, Nerone lo licenziò. Poi lo fece uccidere.
Cosa centra Nerone con la canzone napoletana?
Scrive lo storico della canzone Napoletana: Mimmo Guarino alias “Lo Guarracino”:
“Cosa centra Nerone con la canzone napoletana? Centra ! Perché nel 63 d.c. l’imperatore artista volle venire proprio a Napoli ad esibirsi dove, disse, la gente s’intendeva d’arte più che a Roma!
Già a quell’epoca Napoli aveva la fama di città della musica e del bel canto; ciò non deve stupire se si pensa che le origini della città partenopea sono greche e i greci erano cantori appassionati.
Si esibì nei pressi di un tempio situato nei pressi della Crypta Neapolitana (detta anche Grotta di Pozzuoli, Grotta di Pozzuoli o Grotta di Posillipo) dove venivano officiati riti sacri in onore del dio Priapo.
Non sappiamo come i napoletani dell’epoca giudicarono l’esibizione dell’imperatore. Visto il personaggio, possiamo immaginare la scena: patetica!
È curioso come dopo circa duemila anni i napoletani siano stati poi costretti a sorbirsi una scena per certi versi analoga con la ridicola esibizione (trasmessa in televisione) del miliardario nonché presidente del consiglio Berlusconi che canta in dialetto napoletano-milanese sulla chitarra del fido Apicella.
Nel XII secolo, proprio sul quel tempio pagano dove si esibì l’imperatore Nerone venne edificata una chiesa cristiana e i riti pagani furono sostituiti da una festa in onore della Madonna: la Madonna di Piedigrotta!
Da quella festa nacque poi la famosa festa di Piedigrotta che lanciò centinaia di canzoni napoletane rendendole celebri in tutto il mondo.”
Fonte: Mimmo Guarino-tarantelluccia.it, Petronio-Satyricon, Croce B. (1953) Piedigrotta, in “Aneddoti di varia letteratura
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