Maurizio Pistocchi, esperto di calcio, scuote il panorama sportivo italiano con dichiarazioni sulla Nazionale, la Serie A e il futuro del calcio nel Bel Paese.
Maurizio Pistocchi, una delle voci più autorevoli nel panorama giornalistico sportivo italiano, ha condiviso le sue riflessioni sul calcio italiano in un’intervista rilasciata a Radio Fuori Campo. Il giornalista ha toccato diversi temi caldi, dalla situazione della Nazionale guidata da Luciano Spalletti alla crisi di talento in Serie A.
La Crisi di Talento in Serie A
Secondo Pistocchi, il calcio italiano sta attraversando un periodo di “disperazione”, soprattutto per quanto riguarda la mancanza di attaccanti di qualità. “Abbiamo solo Ciro Immobile nei top club di Serie A ad essere presentabile per la Nazionale,” ha detto Pistocchi, sottolineando come le scelte delle società di investire all’estero stiano influenzando negativamente le prestazioni della Nazionale.
Difesa a Tre: Un Problema per Spalletti?
Quando si tratta di tattiche, Pistocchi ha messo in discussione l’uso prevalente della difesa a tre in Serie A, sottolineando che le squadre che utilizzano questo sistema raramente vincono a livello europeo. Ha elogiato il Napoli di Spalletti per aver vinto il campionato con una difesa a quattro, suggerendo che non ci sia motivo di cambiare.
La Fascia a Immobile o Di Lorenzo?
Sulla questione della fascia da capitano, Pistocchi ritiene che la scelta di Spalletti di dare la fascia a Immobile sia stata “gerarchica” e intesa a evitare accuse di nepotismo, dato il suo passato con Di Lorenzo al Napoli.
Giovanili del Napoli in Primavera 2
Pistocchi ha anche criticato la mancanza di investimenti nel settore giovanile da parte delle società italiane, citando come esempio il Napoli, che nonostante sia il campione d’Italia, ha le sue giovanili in Primavera 2.
“E’ un paese per vecchi, come abbiamo detto. Lo stesso Napoli è una società che lavora molto bene sul mercato, ma che non ha una progettualità. Tutte le storie che abbiamo sentito in passato in merito ad una ‘cantera’, al Settore Giovanile e via discorrendo, sono tutte balle, perché il Settore Giovanile costa e farlo bene implica degli investimenti, cosa che Aurelio De Laurentiis non vuole fare: preferisce investire sulla squadra titolare, sulla quale ha lavorato intensamente.
Questo succede anche in società nelle quali il Settore Giovanile funziona: quanti giocatori dell’Inter, il club che ha vinto tutto a livello giovanile italiano, sono oggi in Prima Squadra? Vengono utilizzati per fare plusvalenze importanti. Il caso di Casadei, per citarne uno, è emblematico: è stato venduto al Chelsea per una cifra considerevole e, adesso, è un calciatore da mercato e che ha almeno triplicato il suo valore.
All’epoca, l’Inter lo ha dato via per fare una plusvalenza su un giocatore pagato zero. Il nostro calcio è un calcio indebitato, strutturalmente debole e nel quale non sono stati fatti investimenti né a livello tecnico né di formazione. E’ un calcio che vive di improvvisazione”.
Baggio per il futuro
Per Pistocchi, la soluzione potrebbe essere una “rifondazione totale” che parta dal Governo, con l’intervento di figure “integerrime” al di fuori dei giochi di potere.
“Ci vuole una rifondazione totale che parta dal Governo, commissariando la FIGC, la Lega di Serie A e l’AIA, studiando poi delle regole con delle persone integerrime, che siano fuori dai giochi di potere; qualcuno che non agevoli le società più potenti e che cerchi di ristabilire un movimento basato sullo sport, sull’onestà e sui valori individuali.
Servono i centri di formazione, come serve una rivoluzione a Coverciano, dove una volta i corsi per allenatore duravano un anno, mentre adesso durano tre mesi e i risultati li vediamo… Servirebbe una rifondazione totale che, purtroppo, non ci sarà”.
Le scelte che ha fatto questa Federazione, finora, sono tutte politiche: dal patteggiamento con la Juventus alla nomina di Buffon a dirigente accompagnatore della Nazionale… In Nazionale, io vorrei Roberto Baggio, perché Baggio rappresenta la bellezza del calcio ed il calcio pulito. Ripartirei da lui”, ha concluso Maurizio Pistocchi ai microfoni di Radio Fuori Campo.