Sarri dallo Stia al Real: Mercoledì questo signore che a Madrid non conoscono, entrerà allo stadio in tuta, fumando una sigaretta nel tunnel che porta al terreno di gioco.
Di: Luca Pollasto
Sarri dallo Stia al Real
Quello in foto è l’ allenatore dello Stia, una squadra di Seconda categoria, un tipo particolare, molto strano, la mattina lavora in Banca e la sera allena la squadra. Uno che ha fatto questo per 10 anni, ma poi un giorno ha dovuto scegliere che fare della propria vita. Era il 1999, questo allenatore aveva 40 anni e il Sansovino in Eccellenza, gli chiede di lasciare il suo lavoro da dirigente di banca per allenare la squadra, lui non ci pensa su due volte ed accetta, anni dopo dirà: “Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis”.
Da li in poi è stato tutto una scalata al successo, questo ragazzo in foto, che per divertimento la sera faceva l’ allenatore, zitto zitto ha scalato ogni categoria e classifica e Mercoledì porterà meritatamente la sua squadra allo stadio Santiago Bernabeu come la squadra con la striscia di risultati utili consecutivi più alta in Europa, nessuno in Europa al momento ha una striscia positiva così ampia, ma non solo numeri, questo allenatore ha creato un modo di giocare quasi unico in Europa facendo degli interpreti quasi “anonimi” dei campioni incredibili.
“Ho scelto l’unico mestiere che avrei fatto gratis”.
Mercoledì questo signore che a Madrid non conoscono, entrerà allo stadio in tuta, fumando una sigaretta nel tunnel che porta al terreno di gioco, si farà sotto dalla paura, ma passo dopo passo che lo porterà a sedersi sulla panchina penserà a tutto quello che ha fatto per arrivare a giocarsi il passaggio del turno contro i campioni in carica del Real Madrid, una squadra che ha vinto 11 volte il torneo, che in campo ha campioni del mondo, d’ Europa, 4 palloni d’ oro e un miliardo di cose che non si sogna nemmeno di avere. Sarri non sarà il più grande allenatore del mondo, avrà dei difetti, potrà non piacere a tutti, ma ha una storia alle spalle fatta di umiltà, sacrificio ed amore vero per questo sport, a lui vanno i miei complimenti a lui va il mio pensiero. Napoli era scritto nel suo destino, nato a Napoli cresciuto in provincia di Firenze, napoletano dentro ma con l’ accento toscano, un personaggio di altri tempi, forse l’ ultima oasi del calcio che fù.
Col tempo ho imparato a conoscerti ed apprezzarti, forse è stato meglio così, la diffidenza iniziale mi ha portato ad apprezzare quegli atteggiamenti che all’ inizio potevano sembrare imbarazzanti. Col tempo ho studiato la tua storia mentre gli altri studiavano i tuoi risultati, ho apprezzato l’ uomo prima ancora dell’ allenatore, avrei potuto raccontare centinaia di storie di Napoli e di napoletani che andranno a Madrid, avrei potuto parlare di mille cose ma ho scelto te, forse la storia più bella. Te lo meriti mister, ti meriti il meglio.
Luca Pollasto per www.napolipiu.com