Calcio Napoli

Il comune di Napoli mette in vendita lo stadio Maradona

Il Comune di Napoli mette in vendita lo stadio Maradona. Ecco la lista dei “gioielli” in vendita e non si tratta solo di case.

 

Il comune di Napoli mette in vendita lo stadio Mardona con tanti altri impianti sportivi, il palazzo del Consiglio comunale di via Verdi, vila Cava a Marechiaro e altri 3997 cespiti. Eccola la lista spedita dal Comune a Invimit – la società del Mef che si occupa di investimenti immobiliari – nella sostanza valorizzazione e dismissione laddove è possibile. Ben 4000 cespiti dai quali Invimit estrarrà quelli che ritiene più appetibili sul mercato italiano e soprattutto internazionale.
Scrive il Mattino:

“Ben 4000 cespiti dai quali Invimit estrarrà quelli che ritiene più appetibili sul mercato italiano e soprattutto internazionale. Ci potrebbe essere interesse dei grandi gruppi stranieri. La lista è stata chiesta dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta che ha la delega alla NapoliServizi la società del Comune che si occupa di patrimonio. Un lavoro che già da qualche anno viene fatto di default. Così come un censimento completo del patrimonio del Comune che ha chiesto sempre l’assessore. Definito appena una settimana fa quindi è il più recente che servirà all’Ente anche per abbattere l’annoso problema dei fitti passivi”

LA LISTA DEI BENI DEL COMUNE DI NAPOLI IN VENDITA

Sono ben 65452 i cespiti di proprietà del Comune e non si tratta solo di case. Il problema di dare un valore al patrimonio sono le sue 42 tipologie di immobili: una enormità.

Le abitazioni di qualsiasi tipo sono 29.833. Mentre sono ben 22.019 le pertinenze delle abitazioni.  Tra i cespiti del Comune ci sono la bellezza di 104 tra chiese e cappelle,

  • 11 caserme,
  • 51 tra presidi ospedalieri e ospedali,
  • 512 scuole.
  • Tra i beni non ad uso abitativo ci sono 255 ricoveri anti aereo dell’ultima guerra mondiale,
  • 3251 negozi e 2982 depositi e magazzini. Novantadue tra circoli, associazioni e centri culturali e anche 43 fontane.

L’elenco è lunghissimo e rende bene l’idea dello sterminato patrimonio del Comune. Eppure in oltre un quarto di secolo non si è riusciti a vendere nemmeno un decimo di questo tesoro. Perché questo paradosso? Il patrimonio è disomogeneo è dislocato in maniera disordinato e tutto questo rende la gestione complessa, così come la riscossione dei fitti, soprattutto le morosità.

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