Rivoluzione Ancelotti, quella all’italiana con difesa arcigna e pronti a partire in contropiede. Così il Corriere dello Sport parla delle idee tattiche dell’allenatore del Napoli.
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Carlo Ancelotti ha “voluto il più classico dei 4-4-2, in realtà ciò che gli piace, però l’ha spogliato di svolazzi, ha inventato ancora, lasciando che Di Lorenzo dimostrasse di saper fare tante varie cose, persone l’esterno alto di destra, e alle spalle, come un anno fa, ha appoggiato Maksimovic” scrive Corriere dello Sport.
Liverpool-Napoli
La rivoluzione di Ancelotti sta anche nel possesso palla, senza il centrocampo tutto fantasia e con l’assenza di Callejon e Insigne sulle fasce, il tecnico ha deciso di lasciare palla al Liverpool. Durante la partita i Reds hanno avuto palla per 72 minuti, mentre il Napoli ha gestito il gioco per i restanti 28 minuti. Pochissimi se si pensa al credo che fino a quel momento aveva accompagnato la squadra. “Sua Maestà, il signore delle Coppe, ha preso il pallone e lo ha consegnato a Klopp, lo ha tenuto per sé (complessivamente) per il 28,2%, però ha succhiato il ‘sangue’ da una partita fisica, e pazienza se gli è servito anche un ‘catenaccio’ per lasciare che fuori dall’area di rigore rimanessero gli spifferi d’una crisetta non solo d’identità.
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Insomma la rivoluzione di Ancelotti è partita da un calcio all’italiana, quello tutto difesa e contropiede che è riuscito almeno a dare solidità difensiva agli azzurri. Il gol di Mertens ha dato ancora più forza al Napoli che si è ritrovato in una compattezza difensiva che da tempo non si vedeva. Il Liverpool ha tenuto il predominio territoriale ed ha spaventato qualche volta Meret, ma vista mole di possesso palla ci si attendeva molto di più dai Reds che ora, con il pareggio, rischiano addirittura di uscire dalla Champions League da campioni in carica. Se ci si mette anche che gli inglesi in casa non hanno mai perso punti in questi stagione, si ha il senso dell’impresa della squadra di Ancelotti nella notte di Anfield.