Napoli incanta i turisti lunghe file per i musei assalto ai decumani code a Capodimonte. Sono moltissimi americani e giapponesi quelli che hanno scelto Napoli per le vacanze primaverili .
Di. Alex Thoromp
Napoli incanta i turisti
NAPOLI incanta i turisti-La città è invasa da visitatori e turisti: si conferma il trend positivo di tutto il ponte del 25 Aprile, con oltre il 90 per cento degli alberghi occupati. I visitatori hanno portato a Napoli, solo in termini di tassa di soggiorno, dieci milioni di euro. Più di 134 mila i passeggeri atterrati a Capodichino.
Tra il lungomare e l’area dei decumani, le due zone più prese di mira dai visitatori, si cammina a passo d’uomo. Impossibile avvicinarsi ad una pizzeria, friggitoria o bar: c’è un’attesa lunga, anche solo per un caffè. Code che ritornano, ormai da consuetudine, soprattutto ai musei: è un successo l’apertura straordinaria dei luoghi d’arte e cultura (statali e non).
A cominciare dal museo di Capodimonte: da sabato 22 a ieri, sono stati 8476 i visitatori della pinacoteca diretta da Sylvain Bellenger e della mostra di Picasso “Parade”. Sempre ieri, le file alla biglietteria sono addirittura arrivate fino all’ingresso del Real Bosco.
Abbattuti i luoghi comuni sui Napoletani
Spostandosi a piazza Plebiscito, Suzana, arrivata dalla Spagna, è appena uscita dal Palazzo Reale: «Ho visto la sala del trono e la mostra su Totò: non lo conoscevo, se farà in tempo vedrò anche la certosa di San Martino. I Napoletani sono un popolo meraviglioso». Antonella Cucciniello, direttrice del museo, in un tweet annuncia “5053 visitatori a Palazzo Reale e 2.309 alla mostra Totò Genio”.
Suzana approfitta del bagno di sole per prenotare un tavolo a via Partenope. Ma non ha fortuna: i locali fino a piazza Vittoria sono così pieni che molti non si accettano prenotazioni. Cambiando direzione e inoltrandosi verso il centro storico, la folla si alterna tra musei, palazzi e pizzerie o locali storici. Si attende mezz’ora per una sfogliatella da Pintauro, o per entrare al museo di Palazzo Zevallos.
«Non ho mai visto Napoli così affollata – dice un turista di Bologna – è splendido passeggiare per queste strade. E finalmente il resto del mondo inizia ad accorgersene».
Ma, mentre una coppia di americani chiede ad un tassista informazioni per raggiungere la tomba di Leopardi, le pensiline a piazza Carità si affollano di cittadini in attesa dell’autobus.
Da via Cisterna dell’Olio, si entra nella “bolla di quiete” del centro antico. Anche qui c’è traffico, ma di turisti. A stento si circola per i decumani, soprattutto nel mattino: via Benedetto Croce, San Biagio dei Librai, Tribunali e il cardine di San Gregorio Armeno sono un unico blocco umano. Molti hanno appena visitato la Cappella Sansevero.
Il museo ha superato i 9000 biglietti. a basilica della Pietrasanta chiude il ponte con oltre 4500 ingressi alla mostra “I Tesori nascosti”. Ancora, il Museo archeologico nazionale conta 1750 ingressi.
«Altro che luoghi comuni – dice un turista toscano – ho passato un weekend bellissimo. I napoletani? li avevo giudicati male e mi sono ricreduto. Ho notato però una piccola disorganizzazione nei ristoranti e nella segnaletica dei musei, ma più che superabile. Manca un servizio di assistenza al visitatore».
Incassati 10ml con la tassa di soggiorno.
Dall’inizio del mese prossimo, torneranno in punti strategici della città gli stand di “Welcome to Naples”, gestiti da giovani addetti ai lavori, in grado di fornire informazioni dirette e in più lingue ai visitatori.
Incassati 10ml con la tassa di soggiorno. «I turisti stanno portando a Napoli, solo in termini di tassa di soggiorno, dieci milioni di euro». Il presidente di Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci, amministratore unico di Palazzo Caracciolo e titolare di una serie di strutture ricettive, fa due conti e il risultato è di quelli che strappano più di un sorriso. . «L’anno scorso si arrivò a sei milioni — ricorda Jannotti Pecci —. Quest’anno si va verso un 50 per cento in più. I turisti neanche si accorgono di una cifra minima, da uno a 5 euro, che si somma a quella dell’albergo»
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