Dalla formula del prestito alla Roma fino alla chiamata del tecnico salentino: tutti i dettagli dell’operazione che ha portato il belga in azzurro.
Il destino di Romelu Lukaku si intreccia nuovamente con il suo recente passato. L’attaccante del Napoli si prepara ad affrontare quella Roma che solo pochi mesi fa lo aveva accolto come il grande colpo dell’estate 2023, quando i Friedkin decisero di affiancare a Dybala un centravanti di caratura internazionale.
L’operazione con il Chelsea fu definita il 30 agosto: prestito oneroso da 5,8 milioni, ingaggio da 7,5 milioni per il giocatore, nessun diritto di riscatto. Una formula che ha permesso al belga di tornare in Italia, questa volta nella Capitale, dove ha lasciato il segno con 21 reti e 4 assist in 47 presenze complessive.
Numeri importanti quelli di Big Rom in giallorosso, divisi tra la gestione Mourinho e quella De Rossi: 13 gol in campionato – tra cui spicca la rete nel 2-0 contro il Napoli dello scorso dicembre – 7 centri in Europa League e un sigillo in Coppa Italia, trascinando la squadra al sesto posto e alla semifinale europea.
La svolta è arrivata con la chiamata di Antonio Conte. Il tecnico salentino ha fortemente voluto Lukaku in azzurro, convincendo il Napoli a investire 30 milioni per il cartellino del centravanti. Una cessione a titolo definitivo che ha portato il belga a firmare un triennale con i partenopei e spinto la Roma a puntare su Artem Dovbyk, prelevato dal Girona.
Stasera al Maradona il primo incrocio da ex per Lukaku, a due settimane dai fischi di San Siro: ennesimo capitolo di una stagione che lo vede costantemente confrontarsi con il suo passato recente.