Luciano Spalletti crede ancora nello scudetto del Napoli, lo ha detto subito dopo la partita persa col Milan. Per questo ha spronato i suoi calciatori a dare il massimo durante la sfida con il Verona, una partita da dentro fuori per “uomini forti”, per usare parole care al tecnico toscano.
Ma con il Verona non è arrivata solo una carica emotiva, ma anche una presa di posizione forte da parte di Spalletti che ha deciso di cambiare modulo passando al 4-3-3, anche se nell’impostazione offensiva è cambiato poco. Ciò che è cambiato è l’esclusione di alcuni uomini dalla partita e alcune interpretazioni tattiche, contro una squadra che fa dell’uno contro uno la sua arma migliore.
Spalletti: niente titolarissimi
“Il tempo delle parole è finito: lo ha detto Spalletti alla vigilia della partita con il Verona. Ma a quanto pare è scaduto anche il tempo degli intoccabili e delle certezze: che siano uomini schemi, numeri o persone, le scelte fino alla fine del campionato saranno ispirate esclusivamente dalla corsa-scudetto” scrive Corriere dello Sport.
Sempre il quotidiano sportivo fa sapere che Spalletti è uno che “all’Inter e alla Roma non ha mai guardato in faccia a nessuno, mai, e che a Napoli sta agendo sistematicamente in nome e per conto di un sogno chiamato scudetto. Un sogno di quelli realizzabili, mica una chimera: non è illusione, bensì pragmatismo. Opportunità“.
Anche perché lo scudetto Spalletti lo ha vinto con lo Zenit in Russia, ma in Italia non ci è mai riuscito.
Ed allora con il Verona è arrivato il cambio modulo, ma sono arrivate esclusioni eccellenti come Zielinski, troppo opaco con il Milan, ma anche Insigne reduce anche da problemi muscolare. Insomma da qui a fine stagione non ci saranno sconti per nessuno, gioca chi sta bene e chi dà garanzie, gli altri si accomoderanno in panchina.