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Aurelio De Laurentiis parla di Napoli-Juve. Il patron vuole Ancelotti a vita anche se stava per prendere Allegri. Nubi sullo scudetto 2018.
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Arriva Napoli-Juve, la partitissima e il presidente De Laurentiis parla del suo progetto con al centro un vero uomo chiave: Carlo Ancelotti. Il patron del Calcio Napoli ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al Corriere dello sport, trattando molti temi:
«E’ la sfida delle sfide ormai da dieci anni. Napoli e Juventus sono i club che sono riusciti a rianimarsi dopo gli sconquassi del passato, il Fallimento per noi e Calciopoli per loro. Si possono considerare due regine europee da fare anche invidia ad altre Nazioni. Ci piacerebbe poter ospitare in un contesto più italiano e meno discriminante. Sarebbe bello poter far vivere ai napoletani questa partita in uno stadio bello come lo è quello della Juventus. A breve firmeremo una convenzione con il Comune per il prossimo decennio e dopo le tanto attese Universiadi cominceremo, mi auguro, a ragionare su un impianto all’altezza di una squadra che da quando è rinata ha dimostrato sempre di volersi migliorare e di puntare in alto».
«Senza entrare nel merito della decisione, non posso notare la diversità di trattamento dell’Osservatorio che, con leggerezza, permette agli juventini di venire a Napoli, mentre è stato vietato ai nostri tifosi di andare a Torino».
LO SCUDETTO 2018
«È una ferita aperta e lo resterà per un po’, penso. Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica il mio. E che ciò sia un male comune diffuso in altri tornei, è un fatto. Però vorrei fosse chiaro un aspetto: il Var è stato istituito per evitare errori arbitrali. E se non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile. E di dubbi ne ho avuti tanti nella passata. Mi è dispiaciuto anche come abbiamo trattato l’Europa League. E poi come non ci si sia resi conto di quanto fosse forte questa squadra».
«Per Icardi ho avuto una cotta ma è passata. Non facciamo collezioni di numeri 9. Abbiamo abbassato l’età media e continuiamo su questa nostra filosofia che ci ha portati a Meret e a Fabian Ruiz, tanto per fare due nomi. Ma anche Malcuit, che si sta imponendo: quanti avrebbero pensato che sarebbe diventato così funzionale?»
DE LAURENTIIS VOLEVA ALLEGRI
«Quando lo chiamai, era ancora impegnato. E quando si liberò, io avevo già stretto la mano a Benitez. Però chapeau per tutto quello che ha saputo fare, per i trofei vinti, per la capacità di essere sempre padrone delle varie situazioni. Non so se abbia qualcosa in comune con Carlo, certamente sono diversi nella loro espressione calcistica: con Ancelotti ci si diverte di più, mentre Allegri mi pare abbia l’ossessione del risultato».
«Mi farebbe il regalo più bello della mia esistenza. E poi mi permetterebbe anche di andare più spesso a Los Angeles a realizzare ciò che non ho potuto negli ultimi quindici anni. Mi verrebbe da dire, e lo dico anche se immagino poi le battute: ma quante centinaia di milioni di dollari ho perso, in questi tre lustri?».
IL MERCATO DEL NAPOLI
«Seguiamo Lozano e Fornlas, prima non godevano di attenzione ora i procuratori rendono più complicate situazioni apparentemente semplici. Zielinski e di Milik, fanno parte della famiglia. E a meno che qualcuno di noi non si innamori di altro, immagino che siano dei nostri anche in futuro e per lungo tempo. Abbiamo un allenatore esperto come Ancelotti, che non mi ha spinto per ora verso calciatori di una certa età super-affermati».
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PROMESSA AI TIFOSI
«Il futuro deve essere del Napoli. Fino a quando non mi stancherò, porterò con i miei FIgli questa squadra dove merita di stare. E prima o poi ci toglieremo anche la soddisfazione dello scudetto. Il mondo è in rapida trasformazione, anche il calcio lo è, ma noi siamo al passo con i tempi, come dimostra la nostra storia recente. Siamo stati protagonisti e vogliamo rimanere tali».