Insigne figlio di Napoli, tra problemi e rinascita: bisogna restare uniti

Se c’è un volto che racconta bene questo momento delicato del Napoli è quello di Insigne figlio di Napoli, molto spesso contestato per partite giocate sotto tono, ma anche quando magari non lo meritava. 

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Ieri ad una intervista rilasciata alla Rai Insigne ha ribadito il suo amore per Napoli: “Mi farei ammazzare per questa maglia”. Eppure fino ad ora la scintilla definitiva tra la piazza ed il calciatore non è ancora definitivamente scattata, nonostante Lorenzo abbia dalla sua parta un bagaglio tecnico importante unito ad un carattere non sempre semplice.

I numeri di Insigne

“Ho un carattere particolare e qualcuno può scambiare il mio modo di fare come presunzione. Chi mi conosce, sa che non sono così. Credo che alcuni tifosi abbiano un’immagine diversa da quella che sono” con queste parole Lorenzo Insigne racconta la sua ‘sofferenza’ nel rapporto con i tifosi, con la piazza che chiede ad un suo figlio quel qualcosa in più che sembra non arrivare mai. Essere profeta in patria è sempre stato complicato ed anche Insigne se ne sta accorgendo. A 28 anni oramai è un calciatore formato che in questa stagione sta trovando qualche difficoltà nel modulo tattico disegnato da Carlo Ancelotti, nonostante l’avvio di stagione fosse stato confortante. In questo contesto sono sopraggiunti i malumori, la tribuna in Champions League contro il Genk, a cui hanno fatto seguito parole riconcilianti.  Eppure i numeri di Insigne in maglia azzurra non sono negativi: In 312 partite con il Napoli ha segnato 80 gol con 69 assist.

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Il modulo tattico

Da uno della classe di Lorenzo Insigne il tifosi si aspetta, forse legittimamente, qualcosa in più. Una magia, un lampo, un tocco che possa illuminare anche le partite più complicate. Ma anche un carattere maggiormente incisivo che deve avere chi indossa la fascia di capitano. E’ così che Insigne figlio di Napoli non riesce a trovare ancora la totale serenità, a cui si aggiunge un modulo di gioco che da esterno sinistro in un 4-4-2 sembra non aiutarlo. Mentre si trova più a suo agio in 4-3-3 come dimostrato anche ieri con la maglia della Nazionale, dove nonostante un primo tempo non brillante (come tutta la squadra ndr) Insigne è riuscito comunque ad essere protagonista nella ripresa, provocando anche il rigore che ha dato il vantaggio all’Italia.

Insigne può giocare solo in un 4-3-3? E’ la domanda che si fanno tanti tifosi partenopei, ma anche i tanti appassionati di calcio che apprezzano le grandi doti tecniche che il giocatore possiede. Ecco questo forse può essere l’ulteriore salto di qualità che Insigne può e deve fare. Dalla sua ha tutte le potenzialità per farlo, per diventare un calciatore fondamentale in qualsiasi modulo, perché la classe spesso batte la tattica. Ma per fare questo salto di qualità quel figlio di Napoli deve essere anche coccolato da chi vive in una città ricca di contraddizioni, ma che sa donare passione e amore. Affetto fondamentale per aiutare il Napoli ad uscire da questo complicato avvio di stagione, affetto che sarebbe carburante nella fuoriserie Insigne.

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