Gazzetta – Il Napoli si è juventinizzato con la democrazia napoletana

Il Napoli si è juventinizzato con la democrazia napoletana. Tutti contano qualcosa, chi più chi meno, e nessuno è indispensabile.

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Il Napoli si è juventinizzato con la democrazia napoletana. Ecco che la contro-rivoluzione di Ancelotti si è completata. Ieri fuori cinque apostoli del Sarrismo. La squadra non insegue la bellezza dell’ epoca sarriana. Adesso tutti contano, nessuno è indispensabile. Ieri, il Napoli è riuscito a battere il Cagliari per 1-0, il goal è arrivato nei minuti di recupero grazie ad una magia su punizione di Milik. Dunque, c’ era una volta il falso nueve Mertens, oggi  il vero nove è Milik.

Conta vincere

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la vittoria del Napoli a Cagliari. Il rigore di Ronaldo, la punizione di Milik. Dunque, è stata la giornata dei calci da fermo. La Juve corre da sola, però non si diploma campione d’inverno con qualche giorno di anticipo sull’ inverno medesimo. Il Napoli vince a Cagliari nel recupero e tiene viva la «speranziella» di rientrare in gara. Gli otto punti di distacco sono tanti, ma non sono ancora troppi. Il Napoli si è un po’ juventinizzato, non insegue più la bellezza del gioco come nelle tre stagioni di Sarri. Gli importa vincere e le turnazioni ancelottiane ne sono la dimostrazione. Dall’undici iniziale di Cagliari sono rimasti fuori Hamsik e Insigne, oltre ad Albiol, Mertens e Callejon. Parliamo di cinque apostoli del sarrismo: la contro-rivoluzione si è completata!

La democrazia Napoletana

Stando alla Gazzetta, Ancelotti ha spalancato le finestre, instaurato una specie di «democrazia napoletana». Tutti contano qualcosa, chi più chi meno, e nessuno è indispensabile. Milik risale la classifica cannonieri, oggi è a otto gol, un gradino sotto Icardi. La riemersione dagli inferi, la conferma di quel che si era intuito prima dei suoi infortuni: Milik è un centravanti vecchio stampo per fisico e stazza, ma con sensibilità di piede e giusta personalità, come conferma la rete di Cagliari. Ha scacciato chi voleva tirare la punizione e alla battuta è andato lui, con fermezza. Ha marcato il territorio, ha lanciato una novità sull’ attacco azzurro. C’era una volta il falso nove Mertens. C’è oggi un centravanti tale e quale lo disegna la maggioranza dei bimbi.

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