De Luca punta il dito sulla Juventus dopo la sconfitta con il Napoli: “Non so come farà ad affrontare la Champions in queste condizioni onestamente”..
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Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, è stato protagonista di un duro botta e risposta con Matteo Salvini. Il razzismo è stato il tema principale della diatriba tra il governatore della campanaria e l’ex ministro dell’Interno. De Luca parlando dei festeggiamenti a Napoli dopo la vittoria della coppa Italia, ha definito la Juventus imbarazzante:
“Dopo la festa fatta dai tifosi del Napoli ci sono stati alcuni commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea e incancellabile allo sciacallaggio. Perfino al razzismo nei confronti di Napoli, della Campania, del Sud. E pare difficile da estirpare.
Pensate, verso mezzanotte ragazzi, tifosi del Napoli hanno fatto una manifestazione di gioia per la vittoria della Coppa Italia. Un episodio che sarebbe successo nella stessa maniera in tutta Italia e in tutto il mondo, sarebbe successa la stessa cosa.
Voglio ricordare che in altre città del Paese, penso a Torino in occasione di una partita della Juve nella Champions, ci sono stati morti e feriti in piazza. A Milano, se avesse vinto l’Inter, avremmo avuto l’ira di dio”.
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DE LUCA SULLA JUVENTUS
De Luca parla della Juventus: “Devo dire sinceramente che la Juve è apparsa davvero una squadra imbarazzante per certi versi, non so come farà ad affrontare la Champions in queste condizioni onestamente. I miei complimenti a Gattuso. Se mi è consentito, i miei complimenti doppi per aver dato una dimostrazione relativa alla bellezza del catenaccio nel calcio.
Mettere in difesa non 11, 15, 20, pure i raccattapalle. Catenaccio meraviglioso, ovviamente a condizione di avere una difesa solida e poi due o tre giovanotti che hanno grande velocità per fare qualche contropiede.
Il contropiede Insigne-Mertens con l’Inter è stato uno spettacolo indimenticabile, una goduria indimenticabile. Catenaccio è la Bocconi del calcio: 90 minuti di barricate, poi non al 90′, al 91′ una pappina nella porta avversaria. Non c’è godimento più grande“.