Pastore: “Conferenza ADL, chino ‘e vacanteria. Il tifoso che voleva sapere di più dovrà aspettare. mio padre diceva…”

Francesco Pollasto 3 Min Read
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La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis al centro delle parole di Rosario Pastore. Il decano dei giornalisti napoletani, ha commentato la conferenza del patron azzurro andata in scena a Roma.

Conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis

“Con tutta la buona volontà, davvero non ce l’ho fatta a seguire tutta la conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis. Un fiume di parole che, come diceva il mio povero papà, era “chino ‘e vacanteria”. Per ore, il presidente del Napoli ha svicolato davanti a domande che, mi dispiace dirlo, non erano neanche poi così cazzute. Chi voleva sapere qualcosa di più sulla famigerata Napoli-Verona, il collega che chiedeva la verità su un silenzio-stampa protrattosi anche troppo, il giornalista che cercava delucidazioni su programmi e speranze: tutti sono rimasti con un palmo di naso.

De Laurentiis è un giocoliere dalle grandissime capacità dialettiche, ti porta dove vuole lui, specialmente quando dall’altra parte c’è chi appare quasi tramortito da quella cascata di parole. Il tifoso che voleva sapere di più dovrà aspettare un’altra occasione, se pure ci sarà. Seduto su una specie di trono, attorniato dal diletto figliuolo e da un certo Lombardo, l‘imprenditore romano ha dato al Covid praticamente tutte le colpe, financo della delusione per un traguardo tecnico mancato“.

Le parole di De Laurentiis

Rossario Pastore ha poi aggiunto: Non è stato contestato neanche quando ha giurato che se hai una grande squadra non puoi avere un settore giovanile importante. “O hai una cosa o un’altra”, ha sentenziato, dimenticando che un club come la Juventus spesso riesce ad ovviare alle sue difficoltà economiche proprio “piazzando” i suoi giovani, cosa che fanno anche Inter e Milan. La risposta più pungente è stata quella di assicurare che nel Napoli nessuno è incedibile, al giusto prezzo. Grazie, signor De Laurentiis, ma questo lo avevamo capito anche dalla politica degli anni passati

E su Insigne? Una specie di “chi vivrà vedrà“. Poi, scusatemi è arrivato lo sfinimento. Un’ultima osservazione: ma è proprio il caso, in conferenza-stampa, che un cronista dia del “tu” al presidente di una squadra? Mah, anche qui si vede proprio che sono fuori dai tempi”.

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