Renato Zero innamorato di Napoli e i napoletani, il grande cantante lo racconta ai microfoni del Corriere della sera.
Renato zero pazzo di Napoli e dei napoletani. Il grande cantante ha concesso una bellissima ed emozionante intervista al Corriere della sera. Il cantante romano, racconta alcuni episodi importanti della sua vita e rivela anche l’amore per Napoli:
“Il bisogno fa l’uomo ladro. Quando hai fame, di qualsiasi cosa, ti fai lucertola, pachiderma, scimmia. Amo i napoletani perché hanno firmato un patto con la vita: non sono gelatinosi, statici. Dovessi presentare un italiano all’estero manderei un napoletano”.
“Quando ero piccolo abitavamo nel centro storico, via Ripetta. In casa tre zii scapoli, mia nonna Renata, le mie tre sorelle, mio padre, mia madre, io, il nostro pastore tedesco femmina che mi portava a spasso. Non era un appartamento grande ma c’eravamo accampati bene. D’inverno ci si faceva caldo uno con l’altro. Respiravamo Romanella sua entità più profonda. Non avevamo il bagno in casa, ma sul ballatoio. E i signori che avevano messo gli occhi su questa Roma dalle grandi prospettive edilizie dissero a tutte le famiglie come la nostra: “Se andate in periferia c’avete pure il servizio dentro casa”. Appena ci siamo mossi hanno ristrutturato gli appartamenti del centro mettendoci otto bagni… a noi ne sarebbe bastato uno. Ma abbiamo lasciato una matrigna e abbiamo trovato una madre, la borgata”.
Nel 1973 fu la volta del suo album di esordio: «No! Mamma, no!». Con trucco e lustrini si scagliava contro conformismo e aborto. “Quel disco annunciava che sarei stato uno dalle mille facce. La maschera era un elemento di greci e latini, la preferivano alla diplomazia, al falso istituzionale, perché dava vita a un gioco in cui si può mettere alla prova l’intuito. Quando vedo uno che non riesco a decifrare mi viene voglia di guardargli dentro per capirlo. Io dell’apparenza sono stato vittima ogni volta che mi volevano affibbiare un’etichetta solo perché guardavano la confezione”.
Renato Zero a Napoli aveva anche dedicato una canzone: NàNà, ma fu bocciata per il festival di San Remo. Nel brano, Renato Zero racconta una Napoli che nonostante tutte le sue difficoltà riesce sempre a difendersi, sola, con tutto il mondo contro e nessuno che la rispetta.
Ma è una città che ha un linguaggio tutto suo, che dona tante emozioni, che ha grandi sentimenti e un cuore immenso.