Torino-Napoli, sarà ricordata negli anni a causa di una capacità tutta napoletana

Anna Trieste commenta Torino-Napoli, la giornalista assolve Lorenzo Insigne grazie ad una capacità tutta napoletana.

 

La giornalista Anna Triste , sulle pagine del quotidiano Il Mattino, commenta, con la consueta vena ironica, Torino-Napoli:

“Avvincente come una replica di “Altrimenti ci arrabbiamo” trasmessa il 15 di agosto alle tre del pomeriggio, Torino-Napoli resta comunque una partita che verrà ricordata negli anni non tanto per la vittoria azzurra quanto per la capacità tutta napoletana di trovare del buono anche nelle cose più insipide. Prendiamo il capitano Insigne. Dopo aver visto i compagni di squadra letteralmente dormire per tutto il primo tempo, incluso Ospina che tuttavia da sonnambulo era pure riuscito a fare due o tre parate, Insigne ha capito che serviva una scossa. Qualcosa, insomma, che destasse i belli addormentati dal sonno e li portasse dritti dritti alla conquista dei tre punti. Utili non solo all’umore della piazzama pure al piazzamento azzurro sul podio tripartito davanti ai bianconeri”.

 

Anna Trieste aggiunge: “ Ed ecco allora il colpo di genio. Cos’altro avrebbe potuto scutuliare di più compagni di squadra, tecnico e tifosi se non un bel rigore sbagliato conquistato fortunosamente in area da Mertens? Niente. E allora il capitano si è immolato e facendosi parare un tiro evidentemente poco impegnativo ha praticamente (e involontariamente) suonato la carica a tutti. Anche a quelli che a casa loro sul divano, tra un calcio d’angolo e una rimessa laterale, avevano pigliato sonno e che a partire da quel momento hanno iniziato a interessarsi delle partita. Per maggiore sicurezza, e per fare in modo che il risveglio muscolare, morale e atletico di tutti quanti fosse completo, Insigne poi subito dopo ne ha sbagliato anche un altro su azione. Arriva così il gol di Fabian che fino a quel momento era stato (come tutti gli altri) assente ingiustificato. Bravo Insigne. Come si vede, non tutti i mali vengono per nuocere…”. Ha concluso Anna Trieste.

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