Il Napoli non sarà nella superlega. Il super campionato avrà solo tre italiane: Juventus, Milan e Inter. Nelle ultime ore prende corpo il possibile inserimento della Roma. Aurelio De Laurentiis non ha presso bene l’annuncio della nascita della superlega. L’idea di un super campionato, composto da sole big con un regolamento in stile NBA, è tutta sua.
De Laurentiis già nel 2013 parlava di Superlega: “ Lavoro all’evoluzione del calcio. Innanzitutto con dei campionati nazionali da 16 squadre. A questi si affiancherebbe “una grande competizione europea a cui parteciperebbero le prime cinque dei cinque migliori tornei”. Salterebbe in ogni caso l’Europa League che “non serve a niente se non a sprecare energie e soldi. Una rivoluzione giusta per cambiare cose ingiuste. Si potrebbero generare 5 miliardi di euro, e in cambio tutti i club avrebbero i conti in regola”.
Aurelio De Laurentiis non ha mai abbandonato l’idea della superlega alla quale il Napoli avrebbe dovuto partecipare di diritto. Nel 2019 il patron dei partenopei ammise:
“La Uefa boccia la mia idea, secondo loro la Superlega danneggerebbe i tornei nazionali. Oggi bisogna guardare al futuro, ovvero la richiesta dei tifosi, perchè tutto dipende da loro. Dal 2024 al 2030 organizzeremo 3 nuove competizioni europee. L’attuale formula è perfetta ma bisogna sempre puntare ad evolversi. Il centro, però, è rappresentato sempre dai tifosi, perchè sono loro quelli che investono. La crescita del calcio italiano è stata inferiore a quella inglese, spagnola e tedesca. E’ stata pari solo a quella francese. Chi è alla guida del calcio italiano deve capire perchè la crescita è così lenta. Bisogna imparare a ragionare collettivamente e non individualmente, ma non voglio dare giudizi“.
La superlega senza il Napoli, oggi è una realtà, una bomba all’idrogeno rischia di sconvolgere quasi settant’anni di calcio europeo in mezza serata. La Juventus, l’Inter e il Milan – hanno ormai deciso, letto, confermato e sottoscritto. Fonderanno la (finora sempre invocata) Superlega del pallone, mentre la Uefa e le federazioni locali hanno cominciato subito a minacciare una guerra termonucleare da miliardi e miliardi di euro.
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