Napoli-Milan, Caiazza: “Il 4-4-2 ha salvato Garcia, ma l’esonero non è da escludere”

Salvatore Caiazza, editorialista di cm.com, ha parlato di Napoli-Milan focalizzandosi sul cambio modulo e sul futuro di Garcia.

Notizie calcio Napoli – Il Napoli ha pareggiato 2-2 contro il Milan in una partita che ha visto due facce completamente diverse della squadra di Rudi Garcia. Il primo tempo è stato da incubo, con gli azzurri in balia degli avversari e meritatamente sotto di due gol. Nella ripresa, invece, la squadra ha cambiato modulo passando al 4-4-2 e ha trovato il pareggio grazie alle reti di Politano e Raspadori.

Salvatore Caiazza, ha commentato la partita nel suo consueto editoriale. Il giornalista ha sottolineato che il cambio modulo ha salvato Garcia, ma che l’esonero non è da escludere.

Il Napoli ha dimenticato Spalletti, funziona col 4-4-2. Ma l’esonero di Garcia non è da escludere“, ha scritto Caiazza. “Se il Diavolo fosse riuscito meritatamente a segnare qualche gol in più per il tecnico francese si avvicinavano i titoli di coda.

Nella ripresa, invece, gli azzurri si sono tolti la maschera modello Ethan Hunt di Mission Impossible e hanno tolto dai guai il loro allenatore. L’hanno fatto con il 4-4-2 segno che quel 4-3-3 di spallettiana memoria è ormai bello che dimenticato“.

Caiazza ha poi aggiunto: “Mai si era visto un Napoli così in difficoltà negli ultimi anni. Gli azzurri erano in balia delle onde. Non sapevano come prendere gli avversari. Arrivavano da tutte le parti in area. Garcia, che nella conferenza stampa di presentazione era stato molto ermetico, aveva parlato di una squadra che voleva vincere e se lo sentiva. Beato lui.

Molto probabilmente Aurelio De Laurentiis, presente in tribuna, alla fine della prima frazione di gioco stava già spulciando nell’agenda del suo cellulare qualche numero di telefono di un altro allenatore“.

Il giornalista ha poi concluso: “Per monsieur Rudi la porta è sempre aperta. Non può pensare di far giocare il Napoli così male e salvarsi da un eventuale esonero. Già è stato graziato perché Antonio Conte ha detto di no.

Cercasse di far trovare un’identità alla squadra e soprattutto di vincere almeno tre partite consecutive in campionato. Ancora non ci è riuscito. Eppure è lui a dire che per poter pensare in grande bisogna fare un ciclo vincente di partite“.


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