De Giovanni da applausi: “Arbitri scadenti e realtà distorta, col Napoli si mistifica la realtà”

Lo scrittore pubblica un lungo post su Facebook

Napoli-Atalanta è uno scontro al vertice, interviene Maurizio De Giovanni che lancia un messaggio attraverso i social. Il Napoli è primo in classifica da quando è cominciato il campionato, Spalletti propone un ottimo gioco e sta riuscendo a fare risultati, nonostante le tantissime assenze. Eppure a leggere e sentire i media, sembra che il Napoli sia in totale disarmo. Tanto che Napoli-Atalanta sembra un Davide contro Golia.

Prima della partita, e sottolineo prima, vi informo che l’inarrestabile Atalanta, un rullo compressore scintillante, una magnifica macchina da guerra, stasera, comunque vada, sarà indietro in classifica rispetto al derelitto povero piccolo Napoli, opportunamente ignorato in ogni commento e in ogni analisi dotta dei giornali sportivi a trazione milanese e romana e negli approfondimenti con e senza giacca delle televisioni satellitari e streaming” scrive De Giovanni.

Napoli e gli errori arbitrali

Lo scrittore Maurizio De Giovanni nel suo post prima di Napoli-Atalanta, fa un riferimento anche agli arbitri. Perché nelle rare battute d’arresto del Napoli in questa stagione c’è sempre lo zampino dell’arbitro. Basti pensare al rigore netto negato ad Anguissa con la Roma. Passando l’ultima partita con il Sassuolo, dove è stato commesso un errore clamoroso. Errori arbitrali che ovviamente stanno pesando sulla classifica del Napoli.

Vi informo altresì che a forza di sovvertire la realtà utilizzando arbitri scadenti e fingendo di non vedere situazioni di gioco chiarissime alle telecamere, salvo poi cadere dalle nuvole quando qualcuno riesce a farvelo notare, state distruggendo ogni interesse verso il gioco più bello del mondo, che infatti le nuove generazioni stanno abbandonando felicemente” fa sapere lo scrittore.

De Giovanni poi aggiunge: “Questa maglia fa parte di un’identità culturale; è una seconda pelle per un intero popolo, che la porta con fierezza, amore e orgoglio. Non c’è coro ottuso e imbecille e vigliacco, non c’è invidia di conterranei a pochi chilometri (che peraltro non esitano a definirsi napoletani quando gli conviene), non c’è discriminazione territoriale che possa toglierci un grammo di quella fierezza, di quell’amore e di quell’orgoglio.
E adesso, ce la giochiamo. Come sempre, a testa altissima“.

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