Napoli al tempo del coronavirus non è indisciplinata. Il Tg3 durante la trasmissione Agorà ha provato a raccontare i soliti luoghi comuni sul capoluogo partenopeo.
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Napoli in prima linea nella guerra al Coronavirus proprio non piace ai media nazionali. Nei salotti tv e nei tg si continua a mistificare la realtà. Da Mentana ai Tg di Mediaset alle reti di stato continua lo sputtanapoli ingiustificato.
L’ultimo in ordine di tempo è andato in onda sul Tg 3 durante la trasmissione Agorà.
L’inviata del tg3, Elena Biggioggero, cerca invano di raccontare una Napoli affollata e piena di gente ma non è fortunata. In questi giorni di epidemia una telecamera a Napoli non ha senso, sarebbe meglio spostarla in Lombardia, dove tra perquisizioni, malasanità e immobilismo di cose da raccontare ce ne sarebbero molte.
Sul goffo tentativo del tg3 di di mostrare una Napoli indisciplinata è intervenuto lo scrittore Angelo Forgione:
NAPOLI INDISCIPLINATA: GOFFO TENTATIVO DEL TG3
“È sfortunatissima Elena Biggioggero, inviata per Agorà (Rai 3), nel dimostrare che nel quartiere Vomero di Napoli c’è troppa gente in giro alle 8 del mattino, quando qualcuno va comunque a lavorare.
Lei, però, riceve la linea alle 8:37, quando il grosso dei lavoratori napoletani si è già spostato e all’incrocio tra via Luca Giordano e via Scarlatti non transita che qualche automobile, peraltro rispettando diligentemente il rosso al semaforo.
Difficile, così, dimostrare che Napoli sia più indisciplinata di altre città popolose. Piuttosto, è lei che si avvicina troppo al suo ospite e lo tocca prima di limitarsi a dire che la zona è pedonale, mentre in realtà la strada alle sue spalle è veicolare.
Niente folla, e la Biggioggero a dirsi sfortunata, a mostrarsi imbarazzata, mentre Serena Bortone da Roma testimonia che, secondo un’altra inviata, Napoli è deserta.
E pure al Tg1, che ha lanciato una Napoli più ampia: via Toledo, Mergellina, il Maschio Angioino, la fontana del Sebeto a largo Sermoneta. Niente antichi rioni mercatali, niente vicoli popolari, niente traffico pedonale da spesa di quartiere.
Quindi solo chi conosce Partenope avrà avuto la percezione che non si trattasse di Milano, la città più a rischio in questi giorni.
Grazie dunque al Tg1, che una Napoli deserta e controllata l’ha scelta – guarda un po’ – per commentare il record di denunce a Pasquetta in tutt’Italia per il mancato rispetto delle misure di contenimento del Coronavirus.
Certo, i trasgressori ci sono anche all’ombra del Vesuvio come dappertutto, ma la percentuale degli indisciplinati non è sopra la media nazionale.
Alla fine la vera notizia è che in 24 ore, sui canali Rai, è apparsa una Napoli senza panni stesi al vento. Da non credere!
Voi, intanto, ovunque vi troviate, non ingrossate la percentuale degli indisciplinati e restate a casa”.
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LO SGUARDO NORDICO SU NAPOLI DEL TG3
Anche il giornalista Maurizio Zaccone ha voluto commentare il servizio del TG3
“Ci sono immagini che è difficile accompagnare con parole. Perché è nei toni, nelle smorfie, che si colgono tutta una serie di cose che se non le noti è inutile spiegarle.
Lo “sguardo nordico” dell’inviata cerca di denunciare un quartiere affollato ma “non è fortunata” perché la zona è vuota (il servizio già nei minuti precedenti mostrava il quartiere deserto).
Però mezzora prima aveva visto le macchine in giro. Con queste parole cerca di rispondere al dilemma: “Napoli è vuota o piena di gente?”.
Un tentativo disperato di mostrare una Napoli in linea con gli stereotipi secolari. Troppo complicato accettare che Napoli reagisce in maniera composta e positiva nel complesso, e che ha, come tutte le altre città, i suoi ebeti che costituiscono l’eccezione e non la regola.
E poi giornalisticamente una telecamera a Napoli ha fra l’altro poco senso.
Andrebbe messa H24 nelle zone dove il virus ha colpito più violentemente (al Nord); andrebbero fatte lì analisi su come ci si possa spostare in massa verso le seconde case, continuare a uscire e infrangere le regole con la situazione drammatica che c’è.
E non potrà il furgoncino bianco del Vomero o la gente alla Pignasecca rappresentare ancora una volta l’alibi morale di tutti; perché poi si sfiora il ridicolo.
Dovranno essere fatti report corretti su come si è affrontata quest’emergenza, su come hanno reagito le persone, sulle responsabilità amministrative e dei media.
Mentre a noi, nella fase 2, toccherà indossare perpetuamente una mascherina, ci sarà chi la maschera se la dovrà togliere.”